Sbarchi senza sosta: sono troppi i morti, Triton non basta...



L'organizzazione chiede di potenziare il salvataggio in alto mare con un'operazione europea simile a Mare nostrum.



"La vera emergenza in questo momento è il salvataggio in alto mare, lo sforzo che la Guardia costiera sta facendo in questi giorni è enorme, mettendo in campo imbarcazioni grandi e piccole, che devono fare continuamente avanti e indietro. Ma anche loro sono in difficoltà. Triton non basta, serve un salvataggio in mare simile a Mare nostrum ma realizzato in ambito europeo". A sottolinearlo è Flavio Di Giacomo dell'Organizzazione internazionale delle migrazioni, che sta monitorando da vicino la situazione degli arrivi nel nostro paese.
Secondo le stime dell'Oim sono diecimila, solo in questa settimana ( da venerdì 11 aprile a oggi) le persone sbarcate sulle coste italiane, la metà di tutti gli arrivi registrati dall'inizio dell'anno. Una situazione che tenderà ad incrementarsi nei prossimi giorni, già nella giornata di oggi sono previsti, infatti, nuovi sbarchi. "A ieri abbiamo calcolato 21 mila persone arrivate da gennaio, l'anno scorso nello stesso periodo erano state 26.600 - spiega Di Giacomo - in termini numerici, dunque, non c'è un grande differenza, anche se la metà degli arrivi la registriamo in quest'ultima settimana". A preoccupare, invece, è il bilancio delle morti: 900 nei primi mesi del 2015, 89 nello stesso periodo del 2014. "Ci sono stati due grandi naufragi, l'ultimo dei quali con 400 morti - continua - non possiamo dire con certezza che con Mare nostrum si sarebbero evitati, ma di certo con questo nuovo assetto si rischia di più. Serve dunque un'operazione europea, che metta in campo mezzi efficienti. Bisogna ricordare che la maggior parte dei salvataggi avviene in acque internazionali, questa non può essere, dunque, solo un'emergenza italiana. Facciamo appello alla solidarietà di tutti perché questa prima di tutto è un'emergenza umanitaria ed europea".
Di Giacomo ricorda, inoltre, che la situazione in Libia in questo momento è "esplosiva, con persone costrette a scappare dopo aver subito ogni forma di abuso e tortura". E riguardo alla situazione dell'accoglienza precisa: "per ora le operazioni di sbarco in Sicilia stanno funzionando bene. Ad Augusta i centri anche se pieni sono efficienti, certo se il numero dei flussi aumenterà sarà difficile dare un'assistenza adeguata alle persone che arrivano. Vanno trovate soluzioni dei territori"....
(Globalist)

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