Siria, la guerra all'Isis riabilita Bashar al Assad...



Stato islamico, qaedisti, ribelli e curdi hanno aggrovigliato il caos mediorientale. Mentre gli Usa tengono il piede in due guerre. Così il dittatore siriano resisterà.

di Barbara Ciolli




Bashar al Assad ha ammesso la tacita e indicibile convivenza con gli Usa nella guerra all'Isis.
Tanto ingarbugliata è la guerra civile siriana, dopo oltre 3 milioni di rifugiati e 200 mila morti - la metà civili - dal 2011, che gli Stati Uniti bombardano nel territorio del regime avvisando Damasco dei raid, ha sostenuto il presidente siriano in un'intervista esclusiva all'inglese Bbc.
«Non c'è collaborazione diretta. A volte ci trasmettono un messaggio, un messaggio generale. Informazioni, non dialogo», ha dichiarato Assad. Ed è verosimile che sia così.
TOLLERANZA AMERICANA. La contraerei siriana non colpisce i caccia americani, che graziano le caserme e le zone di Assad.
Però gli Usa armano e addestrano anche i ribelli siriani (infiltrati dall'Isis e da al Qaeda) contro il regime.
La coabitazione implicita con Washington, nei cieli siriani, avviene attraverso la triangolazione di Baghdad, il governo sciita iracheno riceve e ascolta ministri ed emissari siriani.
E anche attraverso il canale sotterraneo dell'Iran, in guerra «autonoma» contro l'Isis e pure alleato diretto di Assad.
BALCANIZZAZIONE AUMENTATA. Per assenza di strategia militare e politica (americana, ma non solo) va in scena tutto e il contrario di tutto. Ma conciliare l'inconciliabile sarà impossibile.
Nel 2014, con la nascita del cosidetto Stato islamico in Iraq e in Siria, la balcanizzazione siriana passata in secondo piano con l'allarme mondiale anti-terrorismo, è aumentata.
Il groviglio si è intricato ancora di più e, per diversi motivi, difficilmente potrà sciogliersi nel 2015, con una caduta di Assad e la una vittoria dei ribelli.
 
  • Il territorio siriano frammentato dalla guerra civile. (Syria Needs Analysis Project/Bbc).

1. Guerra fredda Usa-Russia: addio soluzione politica

Intanto, con la crisi sull'Ucraina tra Mosca e Washington, non c'è più la stampella Russia a mediare con gli Usa.
Grazie al Cremlino, che arma Assad e in Siria ha una base navale a Tartus, nel 2013 fu raggiunto l'accordo sul disarmo chimico del regime, scongiurando un attacco degli Usa pro-ribelli.
CONFERENZA DI PACE NAUFRAGATA. Una soluzione politica della crisi è sempre più ardua. La Conferenza di pace di Ginevra sulla Siria è naufragata nel 2014.
L'esplosione del bubbone Isis, pochi mesi dopo, e la nuova Guerra fredda hanno poi complicato ulteriormente le cose.

2. L'asse Iran-Siria: collaborazione piena impossibile

  • L'inviato Onu in Siria Staffan de Mistura, a Damasco. (Getty)

Da un lato, la guerra di tutti allo Stato islamico ha unito rivali storici, come contro i nazisti nella Seconda guerra mondiale.
Se nel 2015 l'Iran si avvicinerà agli Usa - sia per la lotta comune ai jihadisti, soprattutto in Iraq, sia per un successo dei negoziati nucleari - Teheran potrebbe rimpiazzare Mosca.
SCARICARE I FINANZIATORI. Gli Stati Uniti però dovrebbero andare fino in fondo, scaricando ribelli siriani e finanziatori dell'estremismo islamico come l'Arabia Saudita, il Qatar e la Turchia. Difficile che accada.

3. Usa doppiogiochisti: con Assad contro l'Isis e con i ribelli contro Assad

Al contrario, il Pentagono ha annunciato l'invio di 400 addestratori, aprendo anche a truppe a terra in Siria, per il training all'Esercito libero siriano (Els), in guerra contro il regime.
Ufficialmente gli Stati Uniti sono in guerra sia contro Assad sia contro Isis e al Qaeda.
AL NUSRA FORAGGIA IL CALIFFATO. È acclarato, tuttavia, come nel 2014 i qaedisti di al Nusra siano diventati i principali fronteggiatori dell'Isis.
L'Islam sunnita si è radicalizzato, i ribelli si sono appoggiati ad al Nusra. E diversi insorti dell'Els sono confluiti tra i qaedisti e nell'Isis.

4. Il regime di Assad non molla: riabilitato dal Califfato islamico

Ma l'Isis ha anche rafforzato il regime siriano.
Cannibalizzando la resistenza sunnita, i jihadisti hanno liberato Assad dalla resistenza moderata, riabilitandolo a livello internazionale.
ABBATTERLO SARÀ DURA. Tatticamente, le forze di Damasco hanno bombardato e bombardano i quartieri di Aleppo, Damasco e di altri centri in mano ai ribelli, sganciando barili bomba contro i civili anti-governative, non contro le raffinerie e le basi dell'Isis.
Abbattere Assad o costringerlo all'esilio sarà dura, è stato molto astuto nel salvare il salvabile.

5. Dopo Kobane, il regime contrasta l'autonomia curda

  • Damasco distrutta dai bombardamenti del regime. (Getty)
     
L'inviato per dell'Onu in Siria Staffan de Mistura è a Damasco, con un piano di pace che prevede lo stop dei combattimenti ad Aleppo.
Verosimilmente Assad lo respingerà, con la motivazione che gli Usa finanziano i «terroristi».
RIAPERTO IL FRONTE CURDO. Il regime alawita è confinato nell'enclave costiera di Latakia, ma punta al controllo di tutta la capitale, Aleppo e Homs.
E ha anche riaperto il fronte curdo. Per l'assedio di Kobane, i curdi venivano tollerati e anche armati, in chiave anti-ribelli. Ma col concretizzarsi della regione autonoma, sono esplosi gli scontri con l'esercito siriano.

6. L'Isis si espande a Sud e a Ovest, verso Aleppo e Damasco

Ai curdi e ribelli si aggiunge l'espansione dell'Isis, su circa un terzo del territorio siriano.
Kobane non fa più parte del Califfato, eppure negli ultimi mesi i jihadisti hanno continuato ad allungarsi Sud e a Ovest, dalle roccaforti di Raqqa e Dayr az Zor, fino a lambire Aleppo e Damasco.
AI RIBELLI SOLO IDLIB. Parallelamente all'Isis, è cresciuto anche il controllo di al Nusra. L'unica città interamente in mano ai ribelli originari è Idlib, sul confine turco.
Solo nel 2014, in Siria si stimano 70 mila morti in combattimenti, frizioni continue esplodono anche sul Golan controllato dagli israeliani e abitato dai drusi. Potrebbero volere una regione autonoma come i curdi.
(Lettera 43)

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