Francia, caccia a Hayat Boumeddiene Gli 007 sulle tracce della compagna di Coulibaly (foto). Giallo sulla sua presenza all'interno del supermercato kosher parigino e su una sua fuga tra gli ostaggi....
Con l'uccisione dei tre terroristi islamici (i fratelli Kouachi a Dammartin-en-Goële e Amely Coulibaly a Parigi) la Francia ha tirato un sospiro di sollievo.
Ma la polizia no. Gli 007 sono, infatti, sulle tracce di Hayat Boumediene, la compagna 26enne dell'autore del sequestro avvenuto in un supermercato kosher della capitale (guarda le foto).
GIALLO SULLA SUA PRESENZA. Nella giornata del doppio blitz si erano rincorse voci sulla presenza della ragazza all'intero del negozio. In serata era parso che la donna fosse riuscita a fuggire mescolandosi agli ostaggi. La sua presenza però non era stata confermata.
Secondo i media francesi la donna è accusata di complicità nell'assassinio della poliziotta a Montrouge.
«Persona armata e pericolosa», recita il mandato di cattura della polizia.
Legami con i Kouachi: oltre 500 chiamate alla moglie di Chérif
Ricostruendo i legami tra i protagonisti dei tre giorni più lunghi per la sicurezza in Francia, si è scoperto che Hayat Boumeddiene nel corso del 2014 ha avuto oltre 500 contatti telefonici con Izzana Hamyd, moglie di Chérif Kouachi, in stato di fermo da mercoledì 7.
I legami, definiti «costanti e consistenti» dagli inquirenti, tra i fratelli Kouachi e Amedy Coulibaly, passavano evidentemente anche attraverso le loro compagne, di vita e di jihad.
AL FIANCO DI AMELY DAL 2010. Hayat Boumediene (ricercata in tutto lo Stato) e Amely Coulibaly erano legati sentimentalmente dal 2010: era stata lei ad andare a prenderlo all'uscita dal carcere. Da quel momento i due avevano iniziato a vivere insieme. Tanto che nello stesso anno fu interrogata dall'antiterrorismo.
FOTO CON VELO E BALESTRA. La ricostruzione della loro vita insieme comprende una visita in montagna a Djamel Beghal, adepto del movimento radicale takfir, una setta salafista. Le foto scattate in quell'occasione mostrano Amely Coulibaly in pose da cecchino e lei col niqab nero (il tradizionale velo islamico) che si esercita con la balestra.
MARCIA DI SOLIDARIETÀ A PARIGI. In attesa della grande manifestazione in programma domenica 11 gennaio (nel centro di Parigi Angela Merkel, David Cameron, Matteo Renzi e Mariano Rajoy affiancheranno il presidente François Hollande per una grande espressione di unità, identità e solidarietà), i membri chiave del governo francese si riuniscono sabato 10 per individuare le misure da adottare perché nel Paese non si ripetano gli attacchi terroristici che per tre giorni hanno tenuto in scacco la sicurezza.
Con la morte degli assassini si è chiuso il capitolo di sangue aperto mercoledì 7 con l'irruzione nella redazione del giornale satirico Charlie Hebdo.
I legami, definiti «costanti e consistenti» dagli inquirenti, tra i fratelli Kouachi e Amedy Coulibaly, passavano evidentemente anche attraverso le loro compagne, di vita e di jihad.
AL FIANCO DI AMELY DAL 2010. Hayat Boumediene (ricercata in tutto lo Stato) e Amely Coulibaly erano legati sentimentalmente dal 2010: era stata lei ad andare a prenderlo all'uscita dal carcere. Da quel momento i due avevano iniziato a vivere insieme. Tanto che nello stesso anno fu interrogata dall'antiterrorismo.
FOTO CON VELO E BALESTRA. La ricostruzione della loro vita insieme comprende una visita in montagna a Djamel Beghal, adepto del movimento radicale takfir, una setta salafista. Le foto scattate in quell'occasione mostrano Amely Coulibaly in pose da cecchino e lei col niqab nero (il tradizionale velo islamico) che si esercita con la balestra.
MARCIA DI SOLIDARIETÀ A PARIGI. In attesa della grande manifestazione in programma domenica 11 gennaio (nel centro di Parigi Angela Merkel, David Cameron, Matteo Renzi e Mariano Rajoy affiancheranno il presidente François Hollande per una grande espressione di unità, identità e solidarietà), i membri chiave del governo francese si riuniscono sabato 10 per individuare le misure da adottare perché nel Paese non si ripetano gli attacchi terroristici che per tre giorni hanno tenuto in scacco la sicurezza.
Con la morte degli assassini si è chiuso il capitolo di sangue aperto mercoledì 7 con l'irruzione nella redazione del giornale satirico Charlie Hebdo.
(Lettera 43)
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