Boko Haram impara da Isis: bimbi soldato ed esecuzioni online la strategia mediatica...
di Giulia Aubry
Il network del terrore si allarga sempre di più. Come la sua strategia mediatica che ora include anche azioni di mentoring, supporto e vero e proprio training on the job. È quanto sembrerebbe emergere dal cambio di strategia comunicativa di Boko Haram che, la scorsa settimana, ha annunciato la nascita di Al-Urwa Al-Wuthqa, che, tradotto in italiano significa “il legame indissolubile”.
L’iniziativa del movimento jihadista nigeriano sembra connotarsi come un vero e proprio ufficio stampa, in grado di produrre materiale fotografico e video di altissima qualità e di veicolarli anche attraverso un nuovo canale twitter @Alurwa_Alwuthqa, che dopo appena 23 tweet pubblicati conta già quasi 5.000 likers.
Una strategia comunicativa che ricorda gli esordi di Al Hayat Media, che fa capo a Isis e che “produce” i video degli ostaggi, dei bambini soldati e le campagne di propaganda e reclutamento dello Stato Islamico. Prodotti che appaiono pressoché identici a quelli che è possibile trovare oggi sul canale di Al-Urwa Al-Wuthqa, a partire dall’intervista (aperta da una sigla con bandiera di Isis) al portavoce di Boko Haram sui recenti (terribili) fatti di Baqa, per proseguire con le foto dell’addestramento di bambini soldato che imbracciano i loro kalashnikov.
Al di là delle somiglianze più immediate, gli esperti del web – da Site a Vocativ.com – hanno colto altri elementi che mettono in stretta relazione le due strategie mediatiche. I video proposti da Al-Urwa Al-Wuthqa che mostrano le attività di Boko Haram sarebbero stati, infatti, caricati online attraverso i canali di Isis.
A cogliere per primo questa evidenza è stato un blog – Jihadology – che sostiene che questi elementi potrebbero evidenziare una stretta connessione tra Isis e Boko Haram. In realtà gli elementi non sono ancora sufficienti per esserne certi, ma qualcosa nella propaganda del movimento nigeriano lascia pensare che l’annuncio di una vera e propria alleanza potrebbe non essere troppo lontano.
Un’ulteriore indicazione in tal senso sembra pro venire dal dibattito che, negli ultimi giorni, è in corso nei forum di Isis. Proprio di fronte all’aumento delle attività di propaganda di Boko Haram e allo stile comunicativo adottato – quasi uno specchio di quanto già fatto da Isis – i sostenitori dello Stato Islamico hanno cominciato a porsi delle domande. La principale è: “perché Isis non ha ancora inglobato Boko Haram, e perché Boko Haram non ha ancora promesso fedeltà a Isis?”.
Probabilmente la risposta è, in parte, già sottintesa nella domanda che vedrebbe comunque un posizionamento gerarchico reciproco ben definito che, forse, potrebbe non essere così facile da accettare per i nigeriani.
Forti del loro posizionamento i simpatizzanti di Isis nel forum non riescono proprio a spiegarsi perché questi ultimi “tardino ancora ad accettare il fatto che lo Stato Islamico sia stato istituito e si uniscano formalmente a esso”. Qualcuno ritiene che vi sia in realtà uno scontro tra i vertici di Boko Haram e quelli di Isis sulla questione degli attacchi di massa contro i civili in luoghi pubblici, di cui i nigeriani si sono resi più volte responsabili e che non rientrerebbe nella strategia di Isis. Qualcun altro invece pensa che gli uomini di Boko Haram siano troppo impegnati per poter giurare fedeltà al califfato.
E in attesa di sentire l’opinione dei combattenti nigeriani sulla questione il canale twitter continua a postare immagini di esecuzioni, video-interviste e i disseminatori di Isis danno loro man forte...
(Il Messaggero.it)
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