Giampiero, italiano arruolato con l’ISIS: “Occidente, ti distruggerò”...





35 anni, originario della Calabria, si è trasferito prima in Spagna poi a Bologna dove si avvicinò a circoli islamici che erano in contatto con alcune cellule terroristiche, secondo l'intelligence. Ora è in carcere a Baghdad con l'accusa di terrorismo.


Si chiama, Giampiero, ha 35 anni, è originario della Calabria, ed è uno dei 40 italiani convertiti all’Islam che hanno giurato fedeltà all’Isis. La sua storia è raccontata da Repubblica. Il connazionale neo-jihadista è attualmente detenuto in un carcere di Baghdad, accusato di terrorismo internazionale. Per il governo italiano è uno dei “foreign fighers accertati”, un convertito all’Islam che ha dichiarato guerra all’Occidente, all’Italia, e al suo passato. Giampiero si trasferì prima in Spagna poi a Bologna dove si avvicinò a circoli islamici che erano in contatto con alcune cellule terroristiche, secondo l’intelligence. I suoi familiari non riescono a spiegarsi cosa abbia spinto l’uomo ad una decisione di questo tipo. Giampiero comunque allarga i suoi contatti e finisce a combattere in Siria. Ora si definisce seguace del califfato di al Baghdadi. Ciò vuol dire che può essere considerato un miliziano dell’Isis. Secondo quanto si legge su Repubblica, giura di combattere l’oppressione dell’Occidente, fino “all’estremo sacrificio”. Ma i familiari ne sono certi: “qualcuno ha fatto il lavaggio del cervello a Giampiero”. Proprio come accaduto alle due adolescenti austriache che hanno giurato fedeltà allo Stato Islamico. Di loro non si può nulla e, anzi, una potrebbe essere rimasta uccisa in combattimento, come affermato ieri da un funzionario ONU.

L’Isis uccide 100 stranieri che volevano tornare a casa

E nel frattempo arriva la notizia che i jiahdisti sunniti dell’Isis hanno ucciso 100 stranieri che si erano uniti a loro per combattere in Siria contro il regime di Damasco. Motivo? Avevano cercato di tornare a casa lasciando il quartier generale di Raqqa. Lo riferisce il FInanzial Times sottolineando come molti dei cosiddetti “foreign fighters” siano rimasti “delusi” dalla realtà della lotta in Siria in cui si trascorre più tempo a combattere formazioni rivali anti-Assad che le truppe siriane. E’ solo l’ultimo orrore perpetrato dallo Stato Islamico che sempre oggi ad Aleppo ha crocifisso un uomo sulla pubblica piazza, per poi ucciderlo.

(fanpage.it)

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