Ebola: l’editto che vieta il Natale in Sierra Leone...
Un editto vieta i festeggiamenti del Natale e del Capodanno in Sierra Leone per contenere la diffusione del virus che nel paese ha già provocato 1. 900 morti.
Niente Natale né Capodanno quest’anno per gli abitanti della Sierra Leone in Africa dell’ovest. L’Ebola sottrae gli ultimi e già radi momenti di piacere e i pochi sorrisi dai volti abbattuti dei sierraleonesi anche durante il Natale.
Un editto, emanato dal governo e appoggiato dall’esercito, costringe gli abitanti diFreetown, la capitale del paese, a restare in città per il periodo delle vacanze, evitando così che famiglie intere lascino la città per andare a fare visita ai familiari che vivono in altre zone. E anche all’interno della stessa capitale, i controlli saranno severissimi. Guardie armate sorveglieranno gli usci delle case, per assicurarsi che nessuno possa uscire né entrare nelle case dei residenti. L’alta mobilità delle persone potrebbe infatti essere molto rischiosa e favorire la propagazione del virus.
Il divieto è stato esteso anche a Porto Loko, l’altra grande area urbana del paese. Nonostante la maggior parte dei sierraleonesi sia musulmana, un quarto della popolazione appartiene alla comunità cristiana. I festeggiamenti del Natale, che è arrivato in città sotto forma di qualche albero decorato nei bar o nelle strade o di allestimenti di vetrine dalle discrete strenne e decorazioni, erano molto attesi.
In occasione del Natale e del Capodanno i sierraleonesi hanno infatti l’abitudine di festeggiare in strada, dove normalmente s’incontrano per scambiarsi gli auguri. Ma questa volta pare proprio che quelle strade resteranno vuote, così come le porte delle case chiuse.
Palo Conteh, il Ministro della Difesa che coordina l’unità in risposta contro Ebola, ha detto che ‘non ci saranno né Natale né Capodanno per i sierraleonesi. Ci assicureremo che tutti restino in casa”.
Ma in realtà per i sierraleonesi questo è solo un altro aspetto della ‘non vita’ che da mesi conducono. Tra scuole e uffici chiusi, saracinesche di bar e locali abbassate, chiese aperte, ma divise in categorie, squadre di calcio che hanno smesso di giocare, interi villaggi messi in quarantena, la Sierra Leone si avvia ad assomigliare sempre più ad un paese fantasma.
Il responsabile di Oxfam per il virus Ebola in Sierra Leone, Peter Struijif, ha detto: “Questo Natale non andrà come gli altri (…) Tra perdita di lavoro, divieto di viaggiare, chiusura delle scuole e assenza del Natale, moltissime sono le persone che in Sierra Leone non hanno più una vita normale”.
Il paese è di certo quello finora più colpito dal virus. Secondo i dati dell’ Omssarebbero 1. 900 i morti sierraleonesi su 8. 086 persone contagiate da Ebola nel paese. Solo in Guinea, Sierra Leone e Liberia, 6. 583 sono i morti causati dal virus.
(Il Journal)
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