Isis cambia strategia su internet...
Dopo mesi di proclami e video trasmessi attraverso i social Isis inizia a temere che internet non sia un luogo sicuro per diffondere informazioni riservate. E stila una lista di divieti.
Lo Stato Islamico ha dichiarato una sorta di coprifuoco sui social. Un atto inedito, visto che fino a questo momento Isis si era sempre servito di internet per diffondere la propria strategia e annunciare le sue vittorie attraverso dei tweet trionfanti.
Ma con l’inizio degli attacchi da parte della coalizione sono iniziate le precauzioni. Per Isis è diventato necessario astenersi dal condividere informazioni. Una sola fuga di notizie potrebbe gettare all’aria i piani escogitati da settimane.
I video, le immagini e anche i messaggi scritti che permetterebbero di geo localizzare le loro unità sono ufficialmente banditi- con grande stupore di chi era abituato ad utilizzare quei network per unirsi alla causa jihadista.
“Partigiano, non ci uccidere!”, proclama, tra una supplica e una minaccia, uno dei disegni più visti : il palmo di una mano sanguinante. Un secondo più esplicito mostra una bocca chiusa con una cerniera.
Secondo un ricercatore dell’università di Oxford, Aymenn Jawad Al-Tamimi, “l’Isis non vuole che i suoi simpatizzanti divulghino qualsiasi cosa possa costituire un bersaglio per le forze della coalizione (…) C’è una differenza ben precisa tra il commentare una battaglia e informare il nemico sui loro spostamenti”.
Queste le informazioni che è vietato diffondere:
- Raid aerei del nemico
- Spostamenti di convogli da una regione all’altra
- Operazioni in preparazione
- Tecniche di fabbricazione delle armi
- La morte di un dirigente o di un emiro prima del comunicato ufficiale dell’ Is
- La localizzazione delle caserme
- L’adesione al Califfato di una persona conosciuta dai media e di un gruppo particolare prima del comunicato dell’Isis
- Immagini che permettano di riconoscere dei membri dell’ Isis e in particolare i combattenti stranieri che vi hanno aderito
Ma diversi sono adesso gli escamotages che le forze della coalizione stanno mettendo in campo per aggirare questi divieti. Come il programma Bellingcat, un collettivo di giornalismo investigativo composto da cittadini rivali di Isis, che ha permesso, attraverso il suo speciale funzionamento che collega le immagini immortalate alle loro geo localizzazione, di rintracciare alcune truppe di Isis nella provincia di Ninive, grazie a delle foto pubblicate dal sito della città.
(Il Journal)
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