Le storie delle ragazze dell’Isis...



Die Welt racconta la storia di due adolescenti francesi che si sono unite alla jihad




Nell’ultimo anno e mezzo sono partite per la Siria un centinaio di ragazze francesi. Viaggi pianificati sui social network per unirsi alla jihad combattuta dell’Isis, un modo per adolescenti fragili per acquisire un’identità. La loro nuova vita è segnata e decisa da chi le ha reclutate. I jihadisti hanno bisogno di mogli, babysitter o governanti, e le cercano all’estero tra le ragazze in crisi con la propria esistenza.
LE RAGAZZE DELLA JIHAD - Da inizio 2013 la Francia stima un esodo di circa cento ragazze, che hanno abbandonato in segreto le loro famiglie per unirsi alla jihad combattuta dall’Isis. Tra di esse ci sono adolescenti di religione musulmana, figlie di genitori provenienti da Paesi arabi, ma anche francesi appartenenti a famiglie senza alcun background migratorio, e perfino una ragazza di religione ebraica. Il quotidiano tedesco Die Welt racconta la storia di due di loro, Sahra e Nora, rispettivamente di Lézignan-Corbières, piccola cittadina nella regione della Linguadoca-Rossiglione, e di Avignon, che hanno abbandonato le loro vite per raggiungere i terroristi islamici che combattono in Siria contro Assad, le altre etnie religiose e ora contro gli Stati Uniti e i loro alleati. Die Welt rimarca come questi viaggi verso una vita ignota non siano esuberanze comportamentali di giovani immaturi, ma il risultato di un lavoro di un network molto ben organizzato. Questa rete, particolarmente forte in Francia, ha come obiettivo giovani alla ricerca di una identità. Se i maschi vengono reclutati come combattenti, le adolescenti invece sono arruolate come future mogli dei combattenti, oppure babysitter o governanti delle abitazioni dei miliziani jihadisti.
LE MOGLI DELL’ISIS - Sahra è partita per la Siria il 14 marzo del 2014 dopo un anno di liti con la sua famiglia. La ragazza di 17 anni si era scontrata con la sua famiglia perchè aveva deciso di portare il velo integrale, una scelta opposta dal padre Kamel. Il padre di Sahra è un algerino di religione musulmana, ma non ha alcun orientamento fondamentalista, mentre la madre è francese. La radicalizzazione religiosa ha portato la ragazza a interrompere i suoi studi, ma quando la vita sembrava tornata alla normalità, Sahra è fuggita di nascosto per la Siria. Dal suo paesino aveva preso un treno per Marsiglia, e da lì era volata verso Istanbul. La madre racconta a Die Welt come il viaggio sia stato pianificato nel minimo dettaglio. Sahra aveva trascorso diversi mesi a casa durante la sua assenza da scuola, e passava sempre più tempo al computer. La ragazza è stata avvicinata da un network vicino ai jihadisti che l’ha reclutata per andare in Siria. Ora Sahra si è sposata con un tunisino di 25 anni che combatte insieme all’Isis, come ha raccontato a suo fratello in una breve telefonata. Con i genitori ha scambiato qualche messaggio su Facebook, ma la sua famiglia dubita che sia stata lei a comporre quei testi.
LA BABYSITTER DELL’ISIS - Die Welt racconta un’altra storia simile a quella di Sahra. Nora è la terza figlia della famiglia El-Bahty di Avignone. I genitori della ragazza provengono dal Marocco e sono musulmani praticanti, anche se non particolarmente dogmatici come si definisco al giornale tedesco. Il 23 gennaio del 2014 Nora, che ha solo 15 anni, è andata a scuola, e da allora non è mai più tornata a casa. La ragazza ha raggiunto in treno Parigi, dove ha soggiornato presso una giovane donna che l’aveva reclutata per il network jihadista. Suo fratello, Fouad, racconta come Nora abbia raggiunto in aereo Istanbul, e da lì si sia recata verso il confine con la Siria, per unirsi a una brigata internazionale dell’Isis. I jihadisti avevano preso la ragazza per unirla a uno dei loro combattenti, ma Nora si è opposta, e ora lavora come babysitter. Il fratello racconta come sua sorella avesse sviluppato una doppia identità negli ultimi mesi trascorsi in Francia. Aveva un account su Facebook e un numero di cellulare segreto, con cui dialogava con i suoi nuovi amici fondamentalisti. Nora usciva di casa con abiti normali, ma poi si cambiava indossando il velo integrale prima di recarsi a scuola. La famiglia El-Bahty confessa a Die Welt la propria disperazione per la sorte della giovane adolescente di Avignone. Nora vorrebbe tornare a casa, ma i miliziani dell’Isis fanno di tutto per trattenere le ragazze arrivate dall’Occidente. Fouad El-Bathy è andato in Siria per riportare a casa sua sorella, ma i miliziani jihadisti gli hanno detto di no.
(Giornalettismo)

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