Ucraina, il cessate il fuoco traballa: scambio di accuse fra governo e separatisti...





Secondo i ribelli filo-russi le forze leali al governo dell'Ucraina avrebbero rotto l'accordo di cessate il fuoco e lanciato alcuni missili nella regione orientale di Donetsk. I leader dell'autoproclamata Repubblica di Donetsk (DPR) hanno anche affermato che i termini del cessate il fuoco contengono elementi che i ribelli non ritengono accettabili. Poco più tardi è stato l'esercito ucraino, per bocca del portavoce Andriei Lyssenko a ribaltare l'accusa, accusando i filo-russi di avere sparato 28 volte contro le posizioni ucraine, di cui 10 dopo l'entrata in vigore del cessate il fuoco.

L'accordo in dodici punti fra governo ucraino e ribelli filo-russi era stato firmato a Minsk, capitale della Bielorussia, venerdì scorso, e il presidente dell'Ucraina Petro Poroshenko aveva dichiarato che entrambe le parti avrebbero provato a cercare una soluzione di lungo termine al problema dello status delle regioni orientali. Tuttavia il primo ministro della DPR, Aleksander Zakharchenko aveva dichiarato all'agenzia di stampa russa RIA Novosti (controllata dal Cremlino) che era troppo presto per parlare di un cessate il fuoco completamente in atto.
"I termini del cessate il fuoco non sono stati rispettati," ha detto Vladimir Makovich, uno dei leader della DPR, all'agenzia Agence France-Presse, o AFP, aggiungendo che venerdì notte "abbiamo visto diversi missili lanciati verso la periferia della città di Donetsk, ed anche una colonna pesantemente armata muoversi dalla (confinante regione sudoccidentale) di Zaporizhia."
I leader della DPR hanno inoltre dichiarato nella giornata di sabato che i ribelli non recederanno dai propri piani di combattimento per ottenere la secessione dall'Ucraina e che molti elementi dell'accordo firmato anche da Poroshenko sono sono per loro accettabili.
«Elementi dell'accordo annunciati da Poroshenko sono per noi inaccettabili. Solo due degli articoli resi pubblici sono accettabili, ovvero il cessate il fuoco e lo scambio di prigionieri», ha dichiarato Boris Litvinov, presidente del Parlamento di Donetsk, ad AFP, aggiungendo: «La mia posizione e quella del parlamento (separatista) è che la cosa più importante da ottenere dai negoziati è il riconoscimento (da parte di Kiev) della Repubblica indipendente che prenderà il nome di Repubblica Popolare di Donets oppure quello di Novorossiya (Nuova Russia).»
Il cessate il fuoco era stato negoziato dall'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, che aveva dichiarato che il primo set di aiuti umanitari sarebbe entrato nella regione del Donbass entro sabato, anche se Kiev rimane diffidente delle mosse di Mosca lungo il confine e continua ad accusare la Russia di fornire armi ai separatisti.

(International Business Times)

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