Siria, il regime bombarda la periferia di Damasco Sessanta mila profughi in Turchia. Al Nusra uccide ostaggio libanese...
Il regime siriano ha condotto la mattina del 20 settembre intensi raid aerei contro quartieri periferici di Damasco e dei suoi dintorni controllati da miliziani anti-governativi.
Lo hanno riferito all'Ansa fonti locali presenti nella capitale siriana e raggiunte telefonicamente via Skype.
I bombardamenti hanno preso di mira Jawbar, Zamalka, Daraya e il campo profughi palestinese di Yarmuk.
60 MILA IN FUGA. Nel frattempo, circa 60 mila profughi curdi siriani in fuga davanti all'avanzata dei miliziani jihadisti dell'Is si sono rifugiati in territorio turco, secondo quanto ha dichiarato il vicepremier di Ankara Numan Kurtulmus.
Il 19 settembre subito dopo l'apertura del confine, 5 mila civili curdi siriani, soprattutto donne, anziani e bambini, erano entrati in Turchia. Da allora il flusso è andato crescendo.
L'OFFENSIVA DELL'IS. I combattimenti fra i miliziani dell'Is e le forze di difesa curde siriane del Pyd continuano, violenti. Le forze dello Stato islamico, appoggiate da tank e artiglieria pesante, hanno lanciato all'inizio della settimana una dura offensiva nella regione curda della Siria, conquistando grazie alla superiorità delle armi decine di villaggi attorno a Kadame (in curdo, Ayn al Arab in arabo) la terza città della regione curda siriana della Rojava.
AL NUSRA UCCIDE L'OSTAGGIO LIBANESE. Sempre il 20 settembre i miliziani di al Nusra, ala siriana di al Qaeda, hanno ucciso uno dei soldati libanesi che tenevano in ostaggio. Lo ha reso noto il governo di Beirut. «Il soldato Mohammad Hammiyé è stato ucciso dai gruppi terroristi che hanno minacciato di ammazzare altri soldati», ha precisato il ministro della Difesa libanese Samir Mokbel.
(Lettera 43)
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