L’ISIS e le decapitazioni di innocenti: un orrore rifiutato dai musulmani...
Lo Stato Islamico conduce una guerra psicologica contro gli Stati Uniti
Roberta Papaleo
Traduzione e sintesi di Maryem Zayr.
Il Segretario Generale del Consiglio Supremo Islamico in Libano, lo sheikh Khaldoun Araimt, ha dichiaro che le decapitazioni effettuate dall’ISIS e gli abusi contro le minoranze contraddicono completamente il messaggio dei musulmani, perché l’Islam invita alla pace e al rispetto tra i popoli. Decine di soldati siriani e civili sono stati massacrati, membri delle truppe libanesi e due giornalisti americani sono stati decapitati.
L’ISIS continua a seminare terrore in tutto il mondo attraverso le decapitazioni, senza distinzione tra soldati o giornalisti o dissidenti, provocando una grande rabbia tra la maggioranza dei musulmani. Martedì scorso, l’ISIS ha diffuso un nuovo video che mostra la decapitazione di un giornalista americano, il secondo in meno di un mese, descritto dagli USA e la Gran Bretagna come scioccante e nauseante. Asmae Asfar Addine, docente presso la Facoltà di Scienze Religiose dell’Università dell’Indiana, ha dichiarato in un’intervista: “L’organizzazione dello Stato Islamico rivendica il diritto di rappresentare il vero islam, ricorrendo al caos e ai massacri di presone innocenti come mezzo di pressione psicologica al fine di provocare paura negli altri”.
Secondo quanto riportato dal sito americano Site, che segue i siti web islamici, in un rapporto pubblicato di recente, “l’obiettivo è chiaro: attraverso la pubblicazione di video che mostrano l’uccisione di giornalisti americani, l’ISIS tenta di intimidire gli altri Stati. Attraverso tali video, l’organizzazione ci vuole dire: ‘Con noi non si scherza’”. In un altro rapporto si legge: “I jihadisti che si affiliano ai gruppi terroristi sono persone violente e senza senso di umanità che guardano il mondo con odio. L’emergere di gruppi estremisti nella regione ha avuto inizio dopo l’invasione americana dell’Iraq nel 2003; fu proprio Abu Musab al-Zarqawi, il leader di Al-Qaeda in Iraq (ucciso nel 2006 in un raid americano) il primo a decapitare un soldato americano”.
L’influenza dell’estremismo dell’ISIS in Iraq ha subito una forte diminuzione dopo che le tribù sunnite si sono unite contro di loro, per poi tornare di nuovo sulla scena in seguito alle vicende nella vicina Siria. Allora, a partire dalla fine di giugno, sono tornate le pratiche violente di torture e decapitazioni. Decine di soldati delle forze del regime di Assad sono stati uccisi insieme a civili siriani accusati di blasfemia solo per la loro opposizione all’organizzazione e i due giornalisti americani James Foley e Stephen Sutton sono stati catturati e decapitati.È chiaro che i combattenti dell’ISIS stanno conducendo una guerra contro gli Stati Uniti. Nei due video che contenevano scene del massacro dei giornalisti americani infatti, l’esecutore si rivolge al presidente Obama chiedendogli di smettere di colpire lo Stato Islamico, in riferimento alle incursioni da parte dell’aviazione americana avvenute l’8 agosto in Iraq.
Numerosi sono i commenti che invadono i social network, commenti sarcastici contro l’ISIS, tra cui la canzone “La nascita di Baghdadi” che ha iniziato a circolare da due settimane, realizzata da un gruppo che si autodefinisce la “La banda del Grande Compianto”, composta da giovani musulmani praticanti e devoti che rifiutano tutti i tipi di dispotismo e di estremismo religioso.
(ArabPtress)
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