Le armi chimiche siriane potrebbero finire nelle mani dell'IS: i timori degli Stati Uniti e le reazioni dell'ONU...





di Stefano Consiglio

L'ambasciatrice americana alle Nazioni Unite, Samantha Power, ha espresso gravi preoccupazioni intorno alla possibilità che armi chimiche siriane possano finire nelle mani dell'IS. "Gli Stati Uniti", ha sostenuto la Power, "sono molto preoccupati a causa delle discrepanze tra le varie relazioni presentate dal Governo siriano e temono che ci possano essere state delle omissioni".

La missione congiunta delle Nazioni Unite e dell'OPAC (Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche) sta volgendo al termine. Le operazioni, la cui fase preliminare è iniziata il 1 ottobre 2013, dovrebbero concludersi entro il 30 settembre di quest'anno. Gli Stati Uniti, che attualmente detengono la presidenza del Consiglio di sicurezza, hanno tutta l'intenzione di indagare a fondo sull'estensione dell'arsenale chimico siriano. "I gruppi estremisti", ha evidenziato l'ambasciatrice americana, "hanno terrorizzato tutti quelli con cui sono entrati in contatto sia in Siria che in Iraq. Se sono rimaste armi chimiche nel territorio siriano, potrebbero cadere nelle loro mani".
Sigrid Kaag, la diplomatica olandese a capo del programma per la distruzione delle armi chimiche siriane, ha fatto sapere che: "il Governo siriano ha presentato quattro emendamenti che hanno parzialmente modificato le dichiarazioni rilasciate in precedenza". Stando a quanto riferito da Kaag, "una discussione costruttiva avrebbe chiarito molte discrepanze, tra cui quella relativa al volume degli agenti chimici dichiarati dalla Siria". 
Nel frattempo gli Stati Uniti continuano a lanciare raid aerei contro le roccaforti dell'IS. Stando agli ultimi dati registrati dalle organizzazioni presenti in territorio siriano, gli attacchi lanciati dagli USA negli ultimi giorni avrebbero distrutto diversi edifici nella provincia di Deir Ezzor (Siria orientale), tra cui una costruzione usata come quartier generale e un'altra adattata a carcere. Anche in Iraq proseguono i bombardamenti. Secondo una notizia non confermata Abu Alaa al-Iraqi, capo del Consiglio militare dell'IS nella città di Tal Afar, sarebbe stato ucciso durante un attacco lanciato dagli americani. 


(International Business Times)

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