SONO SOPRATTUTTO GLI EUROPEI A PAGARE I RISCATTI AD AL-QAIDA...

   di  Luca Pistone.

I riscatti pagati da vari paesi, soprattutto europei, hanno permesso ad al-Qaida ed i suoi affiliati di racimolare dal 2008 una cifra pari a 93 milioni di euro, secondo un’indagine pubblicata ieri dal The New York Times.

Nonostante i governi europei abbiano negato il pagamento di questi riscatti, il quotidiano assicura che diversi di loro – Francia, Spagna, Svizzera, Austria – hanno rilasciato cifre significative per il rilascio di cittadini sequestrati in Africa e Medio Oriente.

Secondo The New York Times, la Francia avrebbe pagato dal 2008 un minimo di 43,3 milioni di euro, la Svizzera 9,25 milioni, la Spagna 8,2 milioni e l’Austria 2,3 milioni. Inoltre, l’Oman e il Qatar avrebbero pagato circa 15,2 milioni di euro per la messa in libertà di alcuni cittadini europei.

Solo nell’ultimo anno, i gruppi legati ad al-Qaida avrebbero ricevuto 49,2 milioni di euro. L’organizzazione che ha tratto maggior profitto dai sequestri, continua il quotidiano, è al-Qaida nel Maghreb Islamico (Aqim), che dal 2008 ha incassato almeno 68,2 milioni di euro.

La maggior parte di questo denaro è stato pagato da imprese pubbliche francesi. Le informazioni raccolte dal The New York Times sono frutto di interviste ad ex ostaggi, negoziatori diplomatici e funzionari di dieci paesi.

I pagamenti da parte dei governi vengono camuffati nei modi più svariati, come ad esempio gli “aiuti allo sviluppo”. Un ostaggio può essere pagato dal proprio paese di origine fino a 7,4 milioni di euro.

Dei 53 ostaggi rapiti negli ultimi cinque anni dai vari rami di al-Qaida, un terzo era di origine francese e più del 20 per cento proveniva da paesi come Austria, Svizzera e Spagna. Solo tre statunitensi sono stati sequestrati da al-Qaida in questo periodo. Stati Uniti e Regno unito sono due dei paesi che la testata newyorchese descrive come “totalmente” contrari a pagare riscatti ai terroristi.

(Atlas)