Pena di morte, in Iran riprendono le esecuzioni dopo il Ramadan...
L'allarme di Nessuno tocchi Caino: Sono quattordici le persone giustiziate in poco più di una settimana da Teheran. Esecuzioni anche in Cina dove due uomini sudcoreani sono stati uccisi per traffico di metanfetamine. Negli Emirati Arabi un condannato a morte è stato salvato da un'organizzazione che ha pagato per lui il "prezzo del sangue"
di CHIARA NARDINOCCHIDal 28 luglio, giorno conclusivo del Ramadan, almeno quattordici persone sono state impiccate in Iran. A renderlo noto è l'associazione Nessuno tocchi Caino, che segnala, per la prima volta dopo dieci anni, anche l'esecuzione di due sudcoreani in Cina. Negli Emirati Arabi un uomo condannato a morte è stato salvato all'ultimo minuto da un'organizzazione benefica legata al governo che ha pagato "il prezzo del sangue" alla famiglia della vittima.
La legge del taglione. Circa dieci delle quattordici esecuzioni avvenute in poco più di una settimana in Iran sono state eseguite per il reato d'omicidio. Nella legge iraniana, infatti, l'omicidio è condannato con la Qisas, una sorta di legge del taglione secondo cui sono i familiari delle vittime a decidere se condannare a morte o perdonare l'accusato. Punibile con la pena capitale è anche l'omosessualità. Abdollah e Soleiman, due uomini iraniani, sono stati impiccati perché riconosciuti colpevoli di sodomia. Nel comunicato della magistratura però non si parla di stupro, quindi è possibile che i due detenuti siano stati condannati per aver avuto rapporti sessuali con persone dello stesso sesso. Dall'inizio del 2014 Teheran ha giustiziato circa 450 persone, un dato che rafforza il suo triste primato: nel 2013 l'Iran è stato lo stato con il più alto incremento di esecuzioni capitali, deludendo coloro che speravano, con l'elezione di Hassan Rouhani, in un'ondata di moderazione e rispetto dei diritti umani.ù
Il prezzo del sangue. Negli Emirati Arabi, un uomo accusato dell'omicidio di un amico, è stato salvato all'ultimo momento dall'organizzazione umanitaria Sheikh Sultan bin Khalifa Al Nahyan, che ha accettato di versare l'importo del "prezzo del sangue", una cauzione che, secondo il diritto islamico, può essere richiesta dai familiari della vittima. Nel "Rapporto sulla pena di morte", presentato all'Aja da Nessuno tocchi Caino, gli Emirati Arabi Uniti sono uno degli otto paesi che nel 2013 hanno ripreso le esecuzioni dopo alcuni anni di sospensione.
Il boia a Pechino. Con la maglia nera di stato-boia, la Cina nel 2013 è stata responsabile del 74% delle esecuzioni a livello mondiale. Nessuno tocchi Caino ha denunciato la fucilazione di due uomini sud coreani accusati di spaccio di droga. Sembra infatti che tra il 2010 e il 2011 i due siano stati coinvolti nel contrabbando di 14,8 chili di metanfetamine dalla Corea del Nord in Cina. Una condanna in linea con la politica di lotta alla droga portata avanti da Pechino negli ultimi anni, da quando cioè l'apertura economica e la maggiore disponibilità economica di molti abitanti hanno reso la droga uno dei problemi più urgenti dello stato.Repubblica.it)
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