Iraq, centinaia di yazide rapide e vendute schiave ai combattenti dell'Isis. La denuncia dell'Ondus...



Sono circa 300 le donne yazide rapitre e portate in Siria per essere vendute come schiave sessuali ad altri miliziani jihadisti. Lo denuncia l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus)



Rapite e vendute come schiave sessuali. Sono fino a 300 le donne yazide sottrate in Siria dai militanti dello Stato islamico, per essere poi consegnate con la forza ad altri miliziani jihadisti. La denuncia è delll'Ong Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria. L'organizzazione - che ha sede a Londra - riferisce di testimonianze credibili, secondo le quali le vittime di questo traffico sono vendute come al Sabaya, un antico termine che sta ad indicare donne 'infedeli', cioè non musulmane, che fanno parte del bottino di guerra. Ciascuna sarebbe venduta ad un prezzo fino a mille dollari, sarebbe fatta convertire all'Islam e poi 'sposata' dal suo proprietario. C'è poi il resoconto di Pakhshan Zangana, funzionaria del governo regionale del Kurdistan iracheno. A 'The Daily Beast' ha raccontato che, una volta fatte prigioniere, le donne yazide hanno due possibilità: convertirsi all'Islam ed essere vendute per cifre irrisorie, tra i 25 e i 150 dollari, o rifiutarsi e subire stupri e violenze, fino a una lenta morte. Zangana ha riferito le testimonianze di alcune ragazze, tra le quali anche 14enni, che hanno subito stupri da decine di uomini.  L'ong dice di essere riuscita a documentare con sicurezza 27 casi, registrati nelle province di Aleppo, Raqqa e Hasaka. Ci sono poi anche casi di notabili arabi e curdi che hanno comprato alcune donne, ma solo con il fine di liberarle successivamente e farle tornare alle loro famiglie

(Rai News)

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