Il Papa in Corea lancia l'appello per i diritti umani...
Il pontefice nello stadio di Daejeon chiede il rifiuto della cultura della della morte che crea nuovi poveri.
Davanti a oltre 50 mila persone, il Papa, nell'omelia della messa celebrata a Daejeon, durante la sua visita in Corea, ha rivolto un appello per il rispetto dei dirtti umani.
«Respingere i modelli economici disumani che creano nuove forme di povertà ed emarginano i lavoratori», ha detto Francesco, e respingere «la cultura della morte che svaluta l'immagine di Dio, il Dio della vita, e viola la dignità di ogni uomo, donna e bambino».
Papa Francesco ha pregato perché la Chiesa di Corea possa essere «lievito all'intera società coreana».
NO A MODELLI ECONOMICI DISUMANI.«Possano i cristiani di questa nazione essere una forza generosa di rinnovamento spirituale in ogni ambito della società. Combattano il fascino di un materialismo che soffoca gli autentici valori spirituali e culturali e combattano lo spirito di sfrenata competizione che genera egoismo e conflitti. Respingano inoltre», ha continuato Bergoglio, «modelli economici disumani che creano nuove forme di povertà ed emarginano i lavoratori, e respingano la cultura della morte che svaluta l'immagine di Dio, il Dio della vita, e viola la dignità di ogni uomo, donna e bambino».
Papa Francesco ha celebrato la messa nel World Cup Stadium di Daejeon, una città a Sud di Seoul. Si tratta dello stesso stadio dove gli italiani ai mondiali sono stati sconfitti dalla Corea con l'arbitraggio contestato dell'arbitro Moreno.
RICORRENZA PER LA CHIESA COREANA. Il 15 agosto è anche la festa della patrona della Chiesa cattolica coreana. La messa è stata celebrata in latino e coreano e vi hanno preso parte anche i familiari delle vittime del naufragio del Sewol che ha causato 230 morti e 10 dispersi dei 476 passeggeri e le vittime erano tutti studenti della scuola superiore.
Per la Corea si è trattato di una tragedia nazionale ancora viva nella memoria di tutti. La messa a Daejeon è stata animata da canti in coreano e i doni all'offertorio sono stati portati da giovani donne che indossavano gli abiti tipici della Corea.
«Respingere i modelli economici disumani che creano nuove forme di povertà ed emarginano i lavoratori», ha detto Francesco, e respingere «la cultura della morte che svaluta l'immagine di Dio, il Dio della vita, e viola la dignità di ogni uomo, donna e bambino».
Papa Francesco ha pregato perché la Chiesa di Corea possa essere «lievito all'intera società coreana».
NO A MODELLI ECONOMICI DISUMANI.«Possano i cristiani di questa nazione essere una forza generosa di rinnovamento spirituale in ogni ambito della società. Combattano il fascino di un materialismo che soffoca gli autentici valori spirituali e culturali e combattano lo spirito di sfrenata competizione che genera egoismo e conflitti. Respingano inoltre», ha continuato Bergoglio, «modelli economici disumani che creano nuove forme di povertà ed emarginano i lavoratori, e respingano la cultura della morte che svaluta l'immagine di Dio, il Dio della vita, e viola la dignità di ogni uomo, donna e bambino».
Papa Francesco ha celebrato la messa nel World Cup Stadium di Daejeon, una città a Sud di Seoul. Si tratta dello stesso stadio dove gli italiani ai mondiali sono stati sconfitti dalla Corea con l'arbitraggio contestato dell'arbitro Moreno.
RICORRENZA PER LA CHIESA COREANA. Il 15 agosto è anche la festa della patrona della Chiesa cattolica coreana. La messa è stata celebrata in latino e coreano e vi hanno preso parte anche i familiari delle vittime del naufragio del Sewol che ha causato 230 morti e 10 dispersi dei 476 passeggeri e le vittime erano tutti studenti della scuola superiore.
Per la Corea si è trattato di una tragedia nazionale ancora viva nella memoria di tutti. La messa a Daejeon è stata animata da canti in coreano e i doni all'offertorio sono stati portati da giovani donne che indossavano gli abiti tipici della Corea.
Venerdì, 15 Agosto 2014
(Lettera 43)
Commenti