Iraq nel caos: l'esercito combatte contro l'Isis a Tikrit e Mossul. Scontri vicino a Baghdad...





Continua l'offensiva delle forze militari governative contro gli jihadisti dell'esercito per la creazione di uno stato islamico in Iraq e al-Sham

BAGHDAD - Le truppe irachene stanno conducendo un'offensiva per cacciare i militanti dello Stato islamico dell'Iraq e al-Sham (Isis) dalla città di Tikrit, sostenuti da elicotteri da guerra. Sono tornati all'offensiva stamane, utilizzando carri armati ed elicotteri da guerra, con sul terreno combattenti sunniti filogovernativi e volontari sciiti. Almeno venti membri delle forze di sicurezza irachene sono state uccisi nel corso di combattimenti a sud-ovest di Baghdad. Media locali avevano riferito in precedenza che miliziani qaedisti e i loro alleati sunniti si stavano avvicinando sempre di più alla capitale. Gli scontri, nelle province di Babilonia e Al-Anbar, circa 80 km a sud di Baghdad, avrebbero provocato anche 53 morti e 40 feriti tra gli insorti, secondo la stessa fonte.

Gli abitanti di Tikrit hanno parlato di scontri alla periferia della città e a sud. Un ufficiale della sicurezza ha confermato scontri sporadici all'università di Tikrit. Le forze governative che si muovono da Samarra verso Tikrit stanno facendo lenti progressi, ha aggiunto. Tuttavia, i miliziani fondamentalisti, che ieri avrebbero compiuto delle esecuzioni di massa documentate da foto e immagini satellitari,controllano ancora la città e pattugliano le strade. Alte colonne di fumo sono state viste salire dal palazzo presidenziale, vicino al fiume Tigri, dopo che gli elicotteri dell'esercito hanno aperto il fuoco sul complesso.

L'esercito iracheno ha anche condotto tre attacchi aerei su Mossul, altra città in mano ai ribelli. Abitanti della zona riportano che uno dei raid ha colpito una zona commerciale che non contiene alcun obiettivo militare. 

I jihadisti dell'Isis vengono respinti anche sul fronte siriano. Secondo quanto riferisce l'emittente al-Arabiya, sono stati infatti ricacciati dall'esercito siriano libero da al-Bukamal, città situata nella Siria orientale non lontano dal confine con l'Iraq. 

Nel Nord dell'Iraq, i miliziani qaedisti hanno rapito più di 40 civili, turcomanni sciiti, distrutto almeno quattro luoghi di culto sciiti e saccheggiato abitazioni e cascine nella regione settentrionale di Mosul. A denunciarlo oggi è Human Rights Watch (Hrw), organizzazione internazionale basata a New York.

In un rapporto dedicato agli attacchi compiuti da membri dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante (Isis) contro sciiti e minoranze etniche e confessionali dell'Iraq settentrionale, Hrw precisa che le località colpite dalla furia qaedista sono state tra il 23 e il 25 giugno scorsi Shirikhan e Guba.

L'Isis ha conquistato Mosul e i suoi dintorni il 10 giugno e nei giorni successivi la sua offensiva ha raggiunto la città mista di Tell Afar. Hrw denuncia altri crimini a sfondo confessionale commessi dai qaedisti contro sciiti e altre comunità non sunnite a Tall Afar.

(R.it)

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