Dalla Corea al Marocco: i muri che ancora dividono il mondo...





di Mauro Pompili

Pyongyang e Seul sono separate da una cinta da più di 60 anni. La Nicosia greca e quella turca da 40. L'elenco delle frontiere che restano blindate.


Nel 1989 la caduta del muro di Berlino accendeva la speranza per un mondo libero e senza frontiere. Venticinque anni dopo, vecchi muri di separazione resistono e nuovi sono costruiti. Da una parte e dall’altra di questi muri scenari di separazioni, di violenze e di doloree, decise a tavolino dai potenti. L’ultimo lo sta costruendo la Turchia lungo il confine con la Siria, ma sono presenti ovunque nel mondo.

COREA DEL NORD - COREA DEL SUD
Da più di 60 anni la penisola coreana è divisa lungo il 38esimo parallelo, la linea definita dall’armistizio alla fine della Guerra di Corea nel 1953. Circa 246 chilometri che dividono 122 villaggi, 240 strade, ferrovie, fiumi e milioni di persone. Una fascia di quattro chilometri, disseminata di mine, delimitata da alte barriere di filo spinato e sorvegliata da oltre 1.000 posti di guardia, circa 2 milioni di soldati (37 mila americani), armi convenzionali e nucleari.
NICOSIA GRECA - NICOSIA TURCA
La Green Line dal 1974, dopo l’invasione turca, ha diviso fino al 2008 la capitale, Nicosia. Il muro è stato abbattuto quando ciprioti di etnia greca e turca hanno distrutto il simbolo di quasi mezzo secolo di divisione, riaprendo al passaggio pedonale Ledra Street nel centro della città. Nel 2003 si aprì un primo varco sulla Green Line, mentre falliva un tentativo di mediazione dell'ONU. I negoziati, però, iniziarono ad allentare le tensioni tra le due comunità e tra gli amministratori locali.
IRLANDA DEL NORD - ULSTER
Sono 99 le peace lines che separano cattolici e protestanti nell’Irlanda del Nord. Sono un’eredità del trattato con il quale Londra concesse l'indipendenza all'Irlanda, tenendo per sé le cinque contee dell'Ulster. Le prime risalgono alla fine degli Anni 60, l’ultima al 2009. Colorate da murales sono lunghe fino a quattro chilometri e alte anche otto metri. Costruite in metallo, cemento e filo spinato hanno un cancello che nelle ore notturne è chiuso. Quella di Belfast è la più famosa, alta 15 metri corre lungo la trafficata Springfield Road. Nel 2002 è stata rafforzata e sopraelevata dai militari britannici.
CISGIORDANIA - ISRAELE
Jidar al-fasl al-’unsuri è lungo più di 700 chilometri ed è stato costruito dopo la seconda Intifada per contrastare gli attacchi suicidi contro Israele. «La costruzione del muro è contraria al diritto internazionale». Così, la Corte Internazionale di Giustizia ha condannato luglio 2004 la barriera che isola la Cisgiordania. Il muro è costruito principalmente su territorio palestinese e limita la libertà, emblematica la città di Qalqilya, 45 mila abitanti interamente circondati dal muro, che può essere raggiunta solo attraverso un checkpoint israeliano. L’organizzazionene israeliana B’Tselem ha constatato che migliaia di agricoltori palestinesi hanno i campi oltre il muro e che per coltivarli devono ottenere permessi speciali.
INDIA - PAKISTAN
Un muro lungo migliaia di chilometri separa India e Pakistan. Nel cuore del villaggio di Wagah l’unico valico di questa frontiera. Qui il muro è interrotto da una grande inferriata, che ogni sera dopo la cerimonia dell’ammaina bandiera è chiusa, dividendo completamente i due Paesi e le tante famiglie che vivono dalle due parti.
BAGHDAD - ADHAMIYA
A Baghdad gli statunitensi non trovarono una soluzione migliore di un muro di cemento per salvaguardare il quartiere sunnita di Adhamiya, circondato da distretti sciiti. La barriera di cemento eretta dall'esercito Usa a Sadr City, roccaforte del leader sciita radicale Moqtada Sadr a Baghdad, nelle intenzioni del comando americano avrebbe dovuto impedire l'infiltrazione di miliziani sciiti con rampe di lancio per razzi destinati a colpire la “zona verde”, l'enclave fortificata che ospita le sedi delle istituzioni irachene e l'ambasciata Usa. Il muro continua a dividere la capitale irachena anche dopo il ritiro delle forze straniere.
MAROCCO - CEUTA/MELILLA
Due barriere di filo spinato costruite nel 1999 per bloccare l'immigrazione dal Marocco nelle enclavi spagnole di Ceuta e Melilla. Una di otto chilometri e l'altra di 10, alte tre metri con due file separate di reticolato all'interno delle quali corre una strada pattugliata giorno e notte e vigilata da speciali sensori elettronici. La barriera nel 1999 sostituisce la precedente alta solo due metri e mezzo e di debole metallo.
MAROCCO - SAHARA OCCIDENTALE
Si estende per oltre 2 mila chilometri ed è alto 10 metri il muro costruito dal Marocco a partire dal 1981 per proteggere le popolazioni residenti a Nord della zona dell'ex Sahara spagnolo, controllato dal Fronte Polisario. Una potente linea di fortificazioni in cui si alternano casematte e torrette di sorveglianza, bastioni di pietre e sabbia, postazioni di mortai e nidi di mitragliatrici, campi minati, depositi di munizioni e carburante e una fitta rete di radar. Un sistema d'allarme elettronico fa scattare automaticamente lo sbarramento di fuoco e l'intervento dei blindati, posizionati alle spalle del vallo fortificato. 200 mila uomini sono dislocati lungo il muro che va dalla catena montuosa del Gebel Quarkziz fino all'Oceano Atlantico.
USA - MESSICO
Una barriera in lamiera sagomata alta dai due a i quattro metri è il muro che divide gli Stati Uniti dal Messico. Nato nel 1994, attraversa la frontiera da Tijuana a San Diego. La finalità è di impedire ai clandestini messicani di varcare il confine. Il muro, lungo 3.140 chilometri non è continuo ed è stato eretto nelle zone dove in passato maggiori sono stati gli attraversamenti illegali. Nonostante la barriera sia dotata di illuminazione, sensori elettronici, torrette di guardia e filo spinato, oltre a una vigilanza permanente, moltissimi sono i messicani che tentano di attraversarla a rischio della vita.
Sabato, 07 Giugno 2014
(Lettera 43)

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