Ucraina, è guerra: pesanti combattimenti a Kramatorsk e in altre roccaforti secessioniste...





Le forze di Kiev controllano l’area esterna a Slavjansk, presi 14 checkpoint, la torre Tv e tutte le strade di accesso. E mentre la Russia rovescia su Occidente e governo ptrovvisorio la colpa della situazione e delle violenze anti-russe a Odessa, l’intelligence ucraina denuncia: ingerenza ''esterna coordinata da sabotatori dalla Russia”. I 12 osservatori Osce consegnati al segretario del Consiglio d'Europa. Sanzioni Usa e Ue, per Berlusconi "sono sbagliate, rischio di guerra fredda"


DONETSK - Le unità militari governative  hanno il "pieno controllo" dell'area esterna a Slavjansk, di tutte le strade importanti di accesso e dei 14 checkpoint precedentemente in mano ai filorussi: lo ha reso noto Vasil Krutov, capo del centro anti terrorismo ucraino, aggiungendo che le forze di Kiev hanno riguadagnato anche il controllo della torre televisiva di Slavjansk, spegnendo i canali russi. Lo stesso Krutov ha confermato che sono in corso pesanti combattimenti nella città di Kramatorsk, un'altra delle roccaforti dei ribelli in Ucraina orientale, a sud di Slavyansk.
"Ci sono spari e scontri in tutta Kramatorsk", ha detto senza aggiungere molti dettagli nel corso di una conferenza stampa. "Quel che abbiamo di fronte nella regione di Donetsk non e' una semplice rivolta di breve durata, in realtà  è  una guerra".  Poco prima, anche il ministro dell'Interno ucraino, Arsen Avakov, aveva scritto su Facebook che nelle strade di Kramatorsk  è in corso una vera battaglia  tra l'esercito e i miliziani filorussi. "Avanziamo a Kramatorsk. Sotto l'intenso fuoco terrorista. Sono in corso combattimenti".
Intanto, proprio ad un posto di controllo nei dintorni di Slavjansk gli osservatori militari dell'Osce presi in ostaggio una settimana fa dai separatisti filorussi in Ucraina sono stati consegnati al segretario generale del Consiglio d'Europa, Thorbjorn Jagland.
Di fronte al precipitare della situazione bellica, Mosca  rigetta le responsabilità sul premier ucriano Yatseniuk, sul presidente Turcynov e sull’Occidente. “Da ora in poi la Russia ha effettivamente perso la sua influenza sulle forze di autodifesa nel Sud est dell'Ucraina, perché  sarà impossibile convincerli a deporre le armi ed a mettere fine alla resistenza di fronte ad una minaccia diretta alla loro vita", ha detto il portavoce di Vladimir Putin, Dmitry Peskov, addossando quindi su Kiev la colpa di impedire, con la sua operazione militare, il rispetto degli accordi di Ginevra. Anzi, Mosca ha trovato nei suoi "coerenti tentativi di seguire la via del dialogo" indicata dagli accordi, la resistenza delle "azioni provocatorie non solo di Kiev ma anche dei suoi sponsor occidentali".
A proposito delle violenze di ieri a Odessa,  i servizi segreti ucraini (Sbu) hanno denunciato l'ingerenza ''esterna'' a loro avviso "coordinata da sabotatori dalla Russia" e finanziata da due ex del governo ucraino sotto Yanucovich, l'ex vicepremier Serghiei Arbuzov e l'ex ministro delle Finanze Oleksandr Klimendo, entrambi ritenuti membri del clan politico-finanziario legato al deposto presidente prorusso. Secondo l'Sbu, agli scontri hanno preso parte anche ''milizie venute dal territorio'' della Transnistria, regione secessionista moldova.
(RaiGiornaleradio)

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