Nigeria, Boko Haram nella lista nera dell'Onu...





per i legami con Al Qaeda, il che comporta un embargo sulla vendita di armi e un congelamento dei beni riconducibili ai suoi miliziani.


La misura era stata richiesta dal governo nigeriano e fa seguito all'indignazione internazionale per il sequestro di quasi 300 studentesse in una zona vicino alc onfine con il Camerun. Boko Haram e' al momento il gruppo piu' sanguinario operativo nel continente africano: si calcola che abbia assassinato almeno 3mila persone negl attentati compiuti negli ultimi cinque anni in Nigeria. Intanto il segretario di Stato americano, John Kerry, ha lamentato che gli Usa sono i soli ad aiutare il governo di Abuja nella ricerca delle quasi 300 liceali rapite dagli islamisti.
Le parole del capo della diplomazia Usa sono destinate a suscitare qualche malumore, perche' sul terreno, in Nigeria, ci sono anche gli specialisti inviati da Gran Bretagna, Francia e Israele. Gli Stati Uniti, che hanno anche schierato 80 militari nel vicino Ciad con compiti di intelligence, sono pero' sicuramente il Paese che contribuisce di piu' allo sforzo contro Boko Haram. Washington ha anche schierato droni di sorveglianza, aerei spia e un team di specialisti a sostegno dell'esercito nigeriano. Ad inizio maggio e' anche circolata la voce che alla caccia di Abukabar Shekau, il sanguinario leader del gruppo terrorista, siano stati inviati anche uomini dei Navy Seals, le teste di cuoio che uccisero Osama Bin Laden. "Boko Haram, Nigeria: solo gli Usa sono li' ad offrire assistenza per aiutare a ritrovare quelle giovani donne", ha detto Kerry, durante una cena al Dipartimento di Stato. "Gli altri Paesi, non sono stati invitati, ma non hanno neanche offerto aiuto". Il segretario di Stato parlava nel corso di una cena offerta al corpo diplomatico. Nel suo discorso si e' anche scagliato contro la Francia, il cui ministro degli Esteri, Laurent Fabius, di recente ha ricordato che gli Usa si opposero all'attacco armato in Siria e oggi nel Paese la guerra civile continua ad infuriare. Senza citare Fabius, Kerry ha ricordato, con tono visibilmente irritato, che "ci sono quanti si lamentano del mancato attacco alla Siria". "Ma guardate", ha continuato, "oggi il 92 per cento di tutte le armi chimiche siriane non sono piu' nel Paese e faremo uscire anche l'8 per cento rimanente". "E questo non sarebbe accaduto, in caso contrario". Nel settembre 2013, quando l'attacco contro la Siria sembrava imminente, Kerry era tra i 'falchi' e fu bloccato all'ultimo minuto dal cambio di posizione del presidente Usa, Barack Obama.
(Affaritaliani.it)

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