Il Papa: «È urgente una soluzione pacifica alla crisi siriana»...





Primo appuntamento di Francesco ad Amman, l'incontro con le autorità giordane: «Ho profondo rispetto e stima per la comunità musulmana». Appello per la libertà religiosa. Il re Abdallah: «Lei è diventato la coscienza del mondo intero»

ANDREA TORNIELLICORRISPONDENTE DA AMMAN
Le prime parole del Papa in Terra Santa sono un ringraziamento per la Giordania accogliente con i profughi, e per la cessazione del conflitto in Siria. Francesco è stato accolto al palazzo reale di Amman da re Abdallah bin Al Hussein - l'unico sovrano ad essere già stato ricevuto per due volte dal Pontefice in Vaticano - e dalla regina Rania. Dopo l'incontro privato e i saluti alla famiglia reale, il Papa ha parlato a trecento autorità del regno, tra le quali erano compresi i leader religiosi.

Abdallah ha accolto il Papa dicendogli: «Santo Padre, lei ha impegnato se stesso nel dialogo, specialmente con l'Islam. Oltre a essere il successore di san Pietro, lei è diventato la coscienza del mondo intero».

«Questo Paese - ha detto Francesco - presta generosa accoglienza a una grande quantità di rifugiati palestinesi, iracheni e provenienti da altre aree di crisi, in particolare dalla vicina Siria, sconvolta da un conflitto che dura da troppo tempo. Tale accoglienza merita la stima e il sostegno della comunità internazionale». Il Papa ha ricordato l'impegno della Chiesa attraverso Caritas Giordania.

Ed è quindi tornato a chiedere la fine delle violenze in Siria e la pace fra israeliani e palestinesi. «Si rende quanto mai necessaria e urgente - ha spiegato - una soluzione pacifica alla crisi siriana, nonché una giusta soluzione al conflitto israeliano-palestinese». Francesco ha anche espresso «profondo rispetto e stima per la comunità musulmana».

Francesco ha rivolto un saluto alle comunità cristiane, «presenti nel Paese fin dall'età apostolica», che «pur essendo oggi numericamente minoritarie, hanno modo di svolgere una qualificata e apprezzata azione in campo educativo e sanitario, mediante scuole e ospedali, e possono professare con tranquillità la loro fede, nel rispetto della libertà religiosa, che è un fondamentale diritto umano e che auspico vivamente venga tenuto in grande considerazione in ogni parte del Medio Oriente e del mondo intero...».

La libertà religiosa, ha spiegato il Pontefice «comporta» anche «la libertà di scegliere la religione che si crede essere vera e di manifestare pubblicamente la propria credenza»
(Vatican Insider)

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