Bosnia e Serbia travolte da inondazioni, almeno 20 morti. Migliaia di sfollati, si temono i fiumi...
Il conteggio delle vittime potrebbe salire con il ritiro delle acque. I due paesi balcanici non vedevano piogge di tale entità da 120 anni. Aiuti in arrivo da Russia, Slovenia, Ue e Israele. Il premier serbo Vucic parla di "catastrofe nazionale e situazione di guerra" e si appella a volontari di Belgrado
SARAJEVO - Travolte da disastrose inondazioni, in Bosnia e Serbia si contano i morti. Il bilancio continua a peggiorare, tra ieri e oggi sono stati recuperati i corpi senza vita di almeno venti persone e si teme che il numero possa salire quando le acque comiceranno a ritirarsi. I due paesi balcanici non vedevano piogge ed esondazioni di tale entità da 120 anni a questa parte, sottolineano i media.
Oggi nella cittadina bosniaca di Doboj sono stati trovati sette cadaveri, ha annunciato Milorad Dodik, il presidente della Republika Srpska, entità serba della Bosnia Erzegovina. Un'altra vittima è stata recuperata a Samac, facendo salire a 11 il bilancio solo in Bosnia, dove da mercoledì interi villaggi e città sono travolti da esondazioni e frane. Le notizie più allarmanti giungono da Maglaj dove sono seimila le persone rimaste isolate dall'acqua, così come a Doboj. Le due città sono completamente sommerse con centinaia di persone sui tetti. Cresce il livello dei fiumi e quasi 70 mila famiglie sono senza elettricità, mentre in diverse zone si registrano frane e smottamenti, che hanno già inghiottito decine di case e invaso strade bloccando i soccorritori. In alcune zone montuose della Bosnia nevica e in alcune punti la neve ha raggiunto i due metri obbligando all'evacuazione tante famiglie di pastori con le loro greggi.
(Repubblica.it)
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