Iran, condannato a morte ma perdonato dalla madre della vittima sul patibolo...





La donna dopo averlo schiaffeggiato ha deciso di salvargli la vita

Teheran - Balal Abdullah ha 20 anni e la sua sorte era stata segnata dalla dura legge iraniana: doveva essere impiccato per aver ucciso a coltellate Abdolah Hosseinzadeh, suo coetaneo, durante una rissa in strada 7 anni fa. Martedi' era prevista l’esecuzione in piazza, in una citta' del nord del Paese, Noshahr. Balal urlava per la disperazione quando e' stato trascinato fuori e gli e' stato messo il cappio al collo; la disperazione e la rassegnazione di chi sa che tra pochi attimi morira'. Ma poi e' successo l'inaspettato: la madre della vittima, invece di spingere via la sedia su cui si sorreggeva il condannato, come suo diritto per ‘l’occhio per occhio’ previsto dalla sharia, lo ha risparmiato. Prima, lo ha schiaffeggiato, poi lo ha perdonato e il marito gli ha tolto il cappio.

La grazia ha salvato Balal dalla morte certa: l'Iran e' il secondo paese al mondo dopo la Cina per numero di esecuzioni eseguite. E il gesto di solidarieta' arriva a seguito di una massiccia campagna mediatica da parte di sportivi e artisti che avevano invitato i familiari della vittima al perdono. Il regime e' particolarmente criticato per le esecuzioni pubbliche, in passato aperte anche ai bambini, con fotografi autorizzati a documentarle. Tanto che il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha accusato il presidente Hassan Rohani di fare troppo poco per migliorare i diritti umani in Iran, definendo “impressionante” il ricorso alla pena di morte.

L'insperato perdono sarebbe stato dettato alla donna da un sogno: il figlio le sarebbe apparso durante il sonno e le avrebbe detto di non vendicarsi, assicurandole di essere in un posto tranquillo. "L’assassino piangeva chiedendomi perdono, io l’ho schiaffeggiato, cosa che mi ha calmato, e poi gli ho detto: cosi' ti punisco per il male che mi hai fatto. Alcune persone hanno applaudito, altre hanno pianto”. Il padre della vittima ha poi sottolineato che si e' trattato di un incidente e che Balal non voleva uccidere il figlio.
Lo stesso Balal, che e' stato riportato in carcere, avrebbe poi espresso tutta la sua commozione sottolineando: “Lo schiaffo ha separato il perdono dal patibolo e mi dispiace che nessuno mi abbia schiaffeggiato prima che io abbia preso il coltello”.

Alessandra Virgilio

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