La Crimea chiede aiuto a Putin...





Immediata la replica del Cremlino: non ignoreremo la richiesta di pace

Il neo premier della Crimea ha chiesto l’aiuto del presidente russo Vladimir Putin per restaurare la «pace e la calma» nella regione. Lo riferisce la tv di Stato russa. «Tenendo conto della mia responsabilità per la vita e la sicurezza dei cittadini, chiedo al presidente Putin di aiutare a garantire la pace e la calma sul territorio della Crimea», ha detto Serghiei Aksionov, nominato dopo la destituzione giovedì scorso del governo locale da parte dei deputati, in un discorso trasmesso per esteso dalla televisione di Stato russa. Lo stesso premier al momento della  
sua nomina, avvenuta nel parlamento di Crimea occupato da una trentina di filorussi armati e in mimetica, aveva detto che Victor Ianukovich è il legittimo presidente dell’Ucraina. Immediata risposta del Cremlino all’appello lanciato dal neo-premier della Crimea. «La Russia», hanno affermato fonti governative a Mosca, «non ignorerà la richiesta di assistenza rivolta al presidente Putin, e non la lascerà priva della sua attenzione».  

NUOVA TELEFONATA DI BIDEN AL NEO PREMIER UCRAINO  
Seconda telefonata in due giorni del vicepresidente americano Joe Biden al neo-primo ministro ucraino ad interim, Arseniy Yatsenyuk: secondo quanto riferito dalla Casa Bianca, di fronte al precipitare della crisi in Crimea il vice di Barack Obama ha voluto «riaffermare il forte sostegno degli Stati Uniti per il nuovo governo e il nostro impegno a favore della sovranità, dell’integrità territoriale e del futuro democratico dell’Ucraina». Biden ha inoltre «elogiato» le autorità di Kiev «per la loro reiterata moderazione», ricordando inoltre come Yatsenyuk abbia garantito di voler ottemperare agli obblighi internazionali assunti dal suo Paese, e di operare nell’interesse dell’intera popolazione, non solo dei sostenitori delle vecchie forze di opposizione. 

OBAMA AVVERTE MOSCA  
Gli Stati Uniti sono «profondamente preoccupati dalle informazioni di movimenti di militari della Federazione Russa in Ucraina»: con tono grave, Obama ha ammonito Mosca che ogni intervento armato nella crisi ucraina «sarebbe profondamente destabilizzante per l’Ucraina e potenzialmente pericoloso» e, «sarebbe una chiara violazione dell’impegno russo al rispetto dell’indipendenza, della sovranità e delle frontiere dell’Ucraina, delle leggi internazionali». Soprattutto: avrebbe «un costo». E allo stesso tempo, la Casa Bianca ha fatto filtrare la notizia che il presidente Obama sta pensando di non essere presente al prossimo vertice del G8 in programma a giugno a Sochi, e che anche gli alleati europei starebbero pensando al boicottaggio del summit. 

Al termine della giornata di ieri giornata contrassegnata da un’escalation di informazioni in arrivo dalla Crimea e da Kiev, il presidente americano ha convocato con un breve preavviso i giornalisti della Casa Bianca e in una breve dichiarazione ha sottolineato che «la Russia ha relazioni storiche con l’Ucraina, comprese relazioni culturali ed economiche, e ha installazioni militari in Crimea, ma ogni violazione della sovranità dell’Ucraina sarebbe profondamente destabilizzante, e questo non è nell’interesse dell’Ucraina, della Russia o dell’Europa»...
La Stampa Esteri)

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