Armi chimiche a Gioia Tauro: i Vigili del Fuoco rischiano la vita....





La denuncia del sindacato USB. Mancano le attrezzature per trattare le sostanze pericolose. M5S: non c'è pericolo.






Sbarcheranno nei prossimi giorni, nel porto di Gioia Tauro; sono sostanze velenose provenienti dalla Siria, idonee alla produzione di armi chimiche, e i Vigili del Fuoco manifestano preoccupazione per il personale che dovrà entrare in contatto con il pericoloso carico.
Il depliant informativo diffuso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, informa che tutto è stato predisposto per garantire la sicurezza e la trasparenzaper i cittadini. Perfino il Movimento 5 Stelle ritiene il trasbordo delle sostanze chimiche siriane nel porto di Gioia Tauro una operazione sicura.
L'ispezione di M5S
Nei giorni scorsi, infatti, una delegazione del Movimento 5 Stelle ha visitato il porto di Gioia Tauro, riscontrandone le condizioni di sicurezza e la professionalità del personale. In particolare per quanto riguarda le misure di sicurezza hanno potuto verificare l'adozione di particolari precauzioni definite da piani di sicurezza stabiliti a livello internazionale per ciascun tipo di sostanza chimica.
Ma queste "grandi intese" tranquillizzatrici non hanno evidentemente tenuto conto dell'aspetto più importante dell'operazione: gli uomini che dovranno materialmente provvedere al trasbordo delle sostanze dalla nave danese Ark Futura alla statunitense Cape Ray.
La denuncia viene da una nota del sindacato Usb dei Vigili del Fuoco che segnala la assoluta mancanza di attrezzature e dispositivi di protezione individuali idonei al lavoro che dovrà essere svolto.
Il carico siriano, il cui arrivo era previsto per la metà del mese di febbraio ma che continua a slittare di giorno in giorno, sarà composto da 560 tonnellate di sostanze pericolose come il l'Iprite e il gas nervino, agenti chimici micidiali che danno la morte in 3 o 4 minuti al massimo. I Vigili del Fuoco, istituzionalmente preposti a questo tipo di attività, dovranno operare con materiali, come filtri e tute, scaduti o non idonei a causa della spending review che ha tagliato i fondi anche per la manutenzione dei mezzi.
Lo stesso sistema laser per il rilevamento di eventuali emissioni tossiche nell'aria, che secondo le rassicurazioni del governo sarà utilizzato per le operazioni, stando alla denuncia di Usb, dopo il frettoloso acquisto in tempi di allarme terroristico, "è stato buttato in capannoni a deteriorarsi". I vigili potrebbero trovarsi a lavorare "come i minatori nelle prime miniere di carbone che portavano con sé una gabbietta con un canarino per rivelare la presenza di gas pericolosi. La morte del canarino segnalava il pericolo e l'immediata evacuazione".
Si attendono, a questo punto, urgenti approfondimenti sulla situazione nel porto e tra i Vigili del Fuoco di Gioia Tauro, in caso contrario risulterebbero poco credibili, agli occhi degli operatori e della cittadinanza gioiese, gli sforzi per dare un'immagine di sicurezza all'operazione.
In questo scenario, la presenza dei supervisori di Onu e Organizzazione contro le armi chimiche non fa che alimentare le preoccupazioni. Se non c'è pericolo, perché questo spiegamento di forze?
(Blasting.News)


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