Siria, stallo a Homs sul corridoio umanitario Da Ginevra l'inviato Onu Brahimi: «Nessuna misura per i convogli»....





L'incubo di Homs in Siria continua. Nonostante il 26 gennaio il governo avesse dato l'ok per un corridoio umanitario che permettesse l'evacuazione dal centro, la situazione non è cambiata.
Centinaia di donne e bambini - musulmani ma anche cristiani - abitanti della città vecchia rimangono intrappolati nei martoriati quartieri solidali con la rivolta.
BRAHIMI: «NESSUNA DECISIONE». L'inviato speciale dell'Onu e della Lega araba per la Siria, Lakhdar Brahimi, ha confermato il 27 gennaio che «nessuna decisione è stata ancora presa sui convogli umanitari» destinati a Homs.
 L'allarme è arrivato dalla Croce Rossa. Robert Mardini, capo delle operazioni in Medio Oriente, aveva denunciato che «nessuna misura concreta è stata presa dall'esecutivo di Damasco» per l'evacauzione delle categorie a rischio e gli aiuti umanitari sarebbero impossibili.
CIVILI BLOCCATI A HOMS. La conferma della difficile situazione è arrivata anche da alcune persone che abitano in città, da 19 mesi stretta da un assedio imposto dalle milizie governative. «Nessun civile, donna o bambino, uscirà per il momento dalla città vecchia di Homs», hanno detto all'Ansa fonti di Homs, contattate via Skype.
«I civili aspettano di capire quale dovrebbe essere il loro destino una volta usciti dai quartieri assediati. Ma su questo nessuno ha dato garanzie», ha rivelato la fonte che si trova in una zona di Homs controllata dalle forze lealiste.
CITTÀ DIVISA IN TRE PARTI. Le notizie pervenute da Homs sono ancora più sporadiche e impossibili da verificare in modo indipendente. La città è divisa in tre parti: una zona a maggioranza alawita (la branca dello sciismo a cui appartengono i clan al potere da mezzo secolo), una zona di mezzo abitata ancora da sunniti ma presidiata dalle truppe del regime e dalle milizie sciite libanesi Hezbollah, e il centro storico dove rimangono circa 300 famiglie, tra cui alcuni nuclei cristiani, e un pugno di irriducibili armati.
USA: AIUTI PASSINO A HOMS. Sulla vicenda hanno espresso preoccupazione anche gli Usa. «Non c'e alcun motivo perché il regime di Assad non permetta il passaggio degli aiuti umanitari a Homs», ha detto alla conferenza di Ginevra un portavoce del Dipartimento di Stato americano.
«I combattenti nella città vecchia hanno detto chiaramente che permetteranno ai convogli umanitari di passare. Perciò», ha concluso la voce del governo di Obama, «non c'e' alcuna ragione per ulteriori ritardi. Il regime deve agire ora»...
(Lettera 43)

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