Siria, a Gioia Tauro le armi chimiche di Hassad. Lupi, "non toccheranno terra"...
(AGI) - Roma, 17 gen. - Il porto scelto per il transito delle armi chimiche siriane e' quello di Gioia Tauro. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, nel corso di un'audizione parlamentare. Il porto e' stato scelto sulla base delle indicazioni dell'Organizzazione per la proibizione di armi chimiche e, ha aggiunto Lupi, "e per allontanarsi il meno possibile dal Mediterraneo centrale". Lupi ha sottolineato che il materiale in transito "non e' piu' pericoloso" di quelli con cui si ha giornalmente a che fare nelle operazioni di transito e che "non vi sara' alcuno stoccaggio a terra" e "nel massimo della sicurezza". Il trasbordo si concludera' i primi giorni di febbraio, in 48 ore e sara', presumibilmente, "un'operazione singola".
Il porto di Gioia Tauro e' quello "piu' adatto", ha sottolineato Lupi. Il trasbordo dalla nave danese a quella americana degli agenti chimici, ha spiegato, avverra' da 60 container utilizzando apposite rotabili. "Abbiamo scelto il porto di Gioia Tauro", ha spiegato il ministro, "perche' e' una delle eccellenze e questa tipologia di attivita' e' una delle specializzazioni di quel porto. Nel 2012-2013 sono stati trattati in sicurezza 3.000 container, per un totale di 60.000 tonnellate" di materiale con "tipologia identica per pericolosita'" a quella degli agenti chimici in arrivo dalla Siria. Il governo ha verificato altre "condizioni fondamentali: esperienza, specializzazione e altre professionalita': tre categorie ritenute presenti nei terminalisti del porto di Gioa Tauro". "Dal nostro punto di vista -ha concluso- e' un riconoscimento della nostra eccellenza e della capacita' di un porto del Sud". L'eliminazione dell'arsenale chimico siriano e' "la piu' importante operazione di disarmo degli ultimi dieci anni", ha sottolineato il ministro degli Esteri Emma Bonino nel corso dell'audizione, avvenuta davanti alle commissioni riunite Esteri e Difesa.
"L'offerta del porto italiano - ha aggiunto il capo della Farnesina - si inserisce nella linea che il governo italiano ha seguito dall'inizio, quella della soluzione politica del conflitto siriano". In Italia, ha poi aggiunto il capo dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac), "si svolgera' presto una riunione tecnica con esperti di Usa, Danimarca e Norvegia per calcolare ed elaborare le operazioni. Ci attendiamo che possa avvenire in tempi molto rapidi e in modo molto fluido. Si tratta di una operazione singola". Uzumcu ha ringraziato Roma "per l'eccellente sostegno all'operazione" di eliminazione delle armi chimiche siriane e per il "generoso contributo" dato "mettendo a disposizione un proprio porto", a cui si aggiunge un contributo di tre milioni di euro al fondo fiduciario dell'Opac e il velivolo di trasporto per gli ispettori che operano in Siria. "La decisione italiana -ha concluso- e' fondamentale, in particolare, per la distruzione degli agenti mostarda". (AGI) .
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