Gioia Tauro si ribella alle armi di Assad Ma il governo: “Il porto è quello adatto”...
Il governatore della Calabria Scopelliti: “Rischio guerra civile”
Palazzo Chigi incontrerà le autorità locali per spiegare la scelta
di ospitare il passaggio dell’arsenale sequestrato in Siria
I rappresentati delle istituzioni calabresi sono sul piede di guerra contro la decisione del governo di far transitare a Gioia Tauro la nave con le armi chimiche dismesse dal regime siriano. I primi cittadini di Gioia Tauro Renato Bellofiore, di Rosarno Elisabetta Tripodi e di San Ferdinando Domenico Madafferi sono decisi a concordare una serie di iniziative a livello istituzionale: all’incontro fra i rappresentanti dei tre centri più direttamente interessati dall’operazione di trasbordo dei container con i gas tossici farà seguito, lunedì alle 16,30 nel municipio di San Ferdinando, un’assemblea dei primi cittadini dei 33 comuni del comprensorio e di altri comuni della regione. Ferma l’opposizione anche del presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, e del presidente della Provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa.
Il presidente del Consiglio Enrico Letta convocherà una riunione con tutte le parti coinvolte (Regione, sindaci, autorità portuali e Ad di Mct) dalla vicenda delle operazioni di trasbordo delle sostanze chimiche trasportate dalla Siria. Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi in cui si precisa che il porto di Gioa Tauro è attrezzato a operazioni come quella che si appresta a compiere per il trasbordo delle sostanze chimiche trasportate dalla Siria. La riunione servirà a chiarire i precisi termini dell’operazione e in particolare che il carico da trasbordare da nave e nave senza sbarco a terra e senza stoccaggio è costituito da circa 60 contenitori da 20 piedi contenenti merci pericolose appartenenti alla classe 6.1 (materie tossiche), classificazione in base al codice internazionale relativo al trasporto di merci pericolose adottato dall’Organizzazione marittima internazionale. Si tratta quindi di materiale appartenente alla medesima classe 6.1 di materia tossiche trattate in via ordinaria nel porto di Gioia Tauro.
SCOPELLITI: «RISCHO GUERRA CIVILE»
«È vero che la Calabria può offrire un contributo contro le armi chimiche e per la pace nel mondo - afferma il Presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti - ma è anche vero che così facendo si rischia di portare alla guerra civile un territorio. Credo che il Presidente Letta e il Ministro Bonino abbiano delle grandi responsabilità su quanto sta accadendo oggi nella nostra terra in quanto prima di qualsiasi assenso avrebbero dovuto avvertire il bisogno di coinvolgere le istituzioni locali, a iniziare dall’ente Regione, fornendo tutte le garanzie necessarie rispetto a una operazione così delicata»
(La Stampa.it)
Commenti