Un giorno il bambino Firas ci chiederà cosa abbiamo fatto per lui...(video)


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Homs, Jouret Al Shaiyah
Camminano con i loro piedini piccoli tra le macerie, cercano qualcosa con cui giocare, un tubo, una scatola: sono bambini siriani, i bambini di Homs. Sono e restano bambini nonostante tutto e sui loro visi si dipingono sorrisi pieni di innocenza, nonostante le sofferenze e le privazioni a cui sono costretti.
In questo video vengono ripresi alcuni bambini di Homs, tra cui Firas s, il piccolo diventato il simbolo dell’infanzia nelle città assediate. Mentre gioca con i suoi amichetti scoppia un ordigno; l’esplosione si sente distintamente, ma i piccoli non sembrano spaventati. Dopo oltre 32 mesi sembrano essersi abituati. Abituati a convivere con la minaccia costante della morte.
Cosa ne sarà di questa generazione di bambini siriani? Senza scuola, senza cure mediche, senza un nutrimento adeguato, senza la possibilità di vivere la propria infanzia, di giocare, godere della propria ingenuità? Bambini costretti a diventare grandi prima del tempo e che forse grandi non diventeranno mai. Dal marzo del 2011 ad oggi in Siria sono morti oltre 12 mila bambini sotto i 18 anni.
Questo dramma, questo genocidio, non riguarda solo la popolazione siriana. Tutta L’umanità dovrebbe interrogarsi sul perché possa accadere tutto ciò, sul perché la sofferenza e la morte di tanti innocenti non suscita l’indignazione del mondo. Se un giorno incontreremo Firas e questo piccolo ci chiederà cosa abbiamo fatto per lui mentre si trovava nella Homs assediata, cosa risponderemo?

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