Ergo...lasciamoli morire?



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23 novembre 2013
984 giorni dall’inizio delle violenze, 33 mesi, quasi tre anni
In Siria si muore da 984 giorni. Un genocidio che ha causato oltre 150 mila vittime accertate, tra cui 12 mila bambini al di sotto dei 18 anni, oltre 3 milioni di profughi, di cui 1,6 milioni sono bambini; 10 milioni sono gli sfollati all’interno dei confini nazionali.
Siamo di fronte ad un genocidio che si consuma sotto gli occhi indifferenti del mondo. In Siria si muore, eppure il dramma di questo popolo inerme non scuote le coscienze della società civile. Pagine e pagine di analisi – a volte surreali – sul perché e il per come, fiumi di parole su ciò che “c’è dietro”, teorie, discorsi su complotti, accordi sotto banco, teoremi, senza trascurare di far leva sulle paure, fomentare pregiudizi, creare caos e alimentarlo fino a creare una disaffezione totale.
In tutto questo, ci si dimentica, anzi, purtroppo devo dire si omette di parlare delle vittime, del popolo siriano, dei civili, dei bambini, delle donne, degli anziani, dei giovani. Non si parla di vite umane spezzate, minacciate, compromesse per sempre. E’ come se la complessità del dramma siriano diventasse una causa, una giustificazione per l’indifferenza, la mancata vicinanza, ed empatia nei confronti di milioni di innocenti. Ciò che accade in Siria è difficile da capire, le parti in causa sono molte… ergo, lasciamoli morire? Cosa racconteremo ai nostri figli quando ci chiederanno cosa abbiamo fatto per i tanti che si stanno spegnendo in Siria come candele al vento?

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