Siria, consegnata la lista delle armi chimiche...Ancora tensione fra USA e Russia...

La Siria ha consegnato la lista delle armi chimiche in suo possesso: lo ha annunciato l'organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW). Il governo siriano compie così il primo passo concreto per evitare l'intervento armato minacciato dagli Stati Uniti e che ha tenuto con il fiato sospeso il mondo nelle scorse settimane
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L'annuncio arriva al limite della settimana di tempo concessa dagli Stati Uniti e dalla Russia nel corso degli scorsi meeting tenutisi a Ginevra, e conclusi con l'accordo fissato sabato 14 settembre. Secondo stime ufficiose, il regime di Bashar al Assad sarebbe in possesso di circa 1000 tonnellate di armi chimiche: i tecnici dell'organizzazione per la proibizione delle armi chimiche procederà nei prossimi giorni alla verifica dei documenti consegnati dall'amministrazione siriana.
Nel corso della prossima settimana era attesa una decisione circa la tabella di marcia che dovrebbe portare alla distruzione di tali armi nel corso del 2014 sotto la supervisione delle Nazioni Unite: una prima bozza di risoluzione vedrebbe i tecnici dell'OPCW al lavoro a partire dal prossimo novembre, per arrivare alla distruzione dell'intero arsenale entro la metà del 2014.
La decisione relativa alla tabella di marcia doveva arrivare entro il 20 settembre, ma è arrivato un rinvio senza spiegazioni da parte dell'organizzazione.
L'attività dell'OPCW dovrà essere sostenuta da una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, e proprio quest'ultima questione rischia di essere il prossimo motivo di tensione fra gli USA e la Russia: infatti mentre Washington vorrebbe inserire all'interno della risoluzione la possibilità di un intervento armato nel caso in cui Damasco non riesca a rispettare gli impegni presi con la comunità internazionale, il Cremlino resta fermamente contrario ad una menzione esplicita di intervento militare.
La battaglia diplomatica sulle armi chimiche siriane era iniziata il 21 agosto scorso, quando fu riportato che esse erano state utilizzate a Damasco, e in particolare gli Stati Uniti sono convinti che i responsabili siano i soldati dell'esercito governativo. L'attacco avrebbe fatto circa 1400 morti.
Oltre centomila persone sono morte nel corso della guerra civile che dura dalla primavera del 2011, e che attualmente vede sull'offensiva l'esercito regolare contro ribelli attualmente divisi fra moderati, bande di criminali e milizie islamiste legate ad Al Qaida.


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