Siria: attivisti, al via campagna contro qaedisti stranieri 'Lo Stato islamico non mi rappresenta' è la parola d'ordine...
BEIRUT, 20 SET - Cresce in Siria nelle zone non più controllate dal regime ma sempre più sotto il tacco di bande di mercenari qaedisti stranieri l'insofferenza della popolazione civile e di attivisti anti-regime: nelle ultime ore è stata lanciata sui social network e nelle piazze dove si svolgono oggi le manifestazioni del venerdì la campagna "Lo Stato islamico non mi rappresenta", in riferimento allo Stato islamico dell'Iraq e del Levante (Isis), principale piattaforma qaedista composta per lo più da miliziani stranieri.
La campagna è stata avviata all'indomani dell'attacco dell'Isis contro la cittadina di Aazaz, tra Aleppo e il confine turco, dove stamani è stata raggiunta una tregua da ribelli siriani e l'influente e ben armato gruppo qaedista. In particolare, il gruppo di "giovani di Aazaz" chiede che sia smantellata la presenza armata in città e che la gestione della cosa pubblica sia affidata a consigli locali civili e non militari.(ANSAmed).
La campagna è stata avviata all'indomani dell'attacco dell'Isis contro la cittadina di Aazaz, tra Aleppo e il confine turco, dove stamani è stata raggiunta una tregua da ribelli siriani e l'influente e ben armato gruppo qaedista. In particolare, il gruppo di "giovani di Aazaz" chiede che sia smantellata la presenza armata in città e che la gestione della cosa pubblica sia affidata a consigli locali civili e non militari.(ANSAmed).
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