La partita poker riguardo all’accordo sulla Siria raggiunge il proprio culmine....
Ha raggiunto il proprio culmine, il thriller diplomatico riguardo alla Siria dal momento che i rappresentanti dei cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza, e cioè Stati Uniti, Russia, Cina, Gran Bretagna e Francia, si sono incontrati in mattinata per discutere il progetto di risoluzione sulle armi chimiche di Damasco. Tuttavia sono emersi forti disaccordi riguardo all’articolo 7 della Carta delle Nazioni Unite la quale prevede l’uso di misure militari in caso di minaccia alla pace mondiale.
Russia e Francia hanno “incrociato le proprie spade” in occasione dei risultati della relazione degli ispettori delle Nazioni Unite, il che indica che la strada per trovare un linguaggio comune, non sarà facile.
Nel corso di una conferenza stampa a Mosca il ministro degli Esteri russo,Sergey Lavrov avendo accanto il suo omologo francese, Laurent Fabius, ha sostenuto apertamente che il rapporto dell’ONU, che parla dell’impiego di razzi terra-terra contenenti il gas nervino Sarin, non costituiscono una prova valida che l’attacco è stato condotto dalle truppe governative e che la Mosca crede ancora che la responsabilità spetta ai dissidenti ribelli.
“Abbiamo delle buone ragioni per credere che potrebbe essere stato tutto inscenato per puntare il dito al regime di Assad“, ha detto Lavrov alzando i toni prima dei negoziati finali che sono da concludere riguardo al testo finale dell’accordo di pace.
Laurent Fabius di seguito, il cui paese ha fortemente sostenuto l’azione militare da parte degli Stati Uniti contro la Siria, ha contestato la versione russa sugli eventi. “Se si guardano le quantità di sarin usato, i razzi impiegati, le tecniche e gli altri elementi, non vi è dubbio che dietro il tutto si celi sicuramente il regime di Assad”....
(Inpolis)
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