Damasco chiederà il cessate-il-fuoco...

Mentre al Consiglio di sicurezza si cerca un'intesa sull'impegno del regime a smantellare il suo arsenale chimico e il presidente iraniano Rohani si propone di fare da mediatore tra il governo di Assad e i ribelli, distensivo anche il messaggio che arriva dal vicepremier siriano Qadri Jamil. L’esponente siriano propone una tregua all’opposizione e in un’intervista alla nostra inviata ha detto: "Nessuna delle due parti in conflitto è così forte da vincere"...


BELa situazione di stallo in Siria. Nessuna parte nel conflitto siriano è abbastanza forte per vincere e il governo di Damasco chiederà un cessate il fuoco alla conferenza di Ginevra. Lo ha dichiarato il vicepremier, Qadri Jamil, in una intervista al nostro giornale e in quella all’edizione Internet  del britannico Guardian.

Alla domanda su quali proposte il regime farà a Ginevra, Jamil ha detto: "Una fine dell'intervento esterno, un cessate il fuoco e il lancio di un processo politico pacifico in modo che il popolo siriano possa godere di autodeterminazione senza intervento esterno e in modo democratico".  Le armi chimiche in mano ai ribelli, afferma il viceprimo ministro, arrivano dalla Libia del dopo-Gheddafi, portate in Siria da gruppi estremisti e jihadisti. A proposito della situazione di stasi nel conflitto, Jamil ha spiegato: "Né l'opposizione armata, né il regime hanno la capacità di sconfiggere l'altra parte. Questo bilanciamento di forze non cambierà per un po'". Inoltre, ha precisato che l'economia siriana ha perso circa cento miliardi di dollari durante la guerra, l'equivalente di due anni di normale produzione. 
Da parte loro, gli Usa affermano che l rapporto dell'Onu sull'uso di armi chimiche in Siria «ha reso le cose ancora più chiare. Ogni punto di quel rapporto conferma come il regime di Assad sia colpevole». Lo ha ribadito John Kerry in una dichiarazione al Dipartimento di Stato. Per Kerry «il Consiglio di sicurezza deve essere pronto ad agire entro sette giorni», sottolineando come «il tempo è poco e la comunità internazionale non deve sprecarlo a dibattere di ciò che già sappiamo». Tuttavia, per il capo della diplomazia americana «la completa rimozione dell'arsenale chimico della Siria è possibile e può essere perseguita attraverso mezzi pacifici», ed ha aggiunto che «gli occhi del mondo ci guardano
(RaiGiornaleradio)

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