Chiese profanate nella città dove è stato rapito Dall’Oglio...
La bandiera di al Qaida sulla chiesa di Raqqa
di Giorgio Bernardelli
Le bandiere di al Qaeda issate al posto delle croci: l’ultima sfida delle milizie islamiste a cui è attribuito il rapimento del gesuita. Ma a Raqqa c’è anche chi protesta contro tutto questo innalzando una croce
I miliziani fondamentalisti dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante (ISIS) hanno devastato la chiesa greco-ortodossa dell’Annunciazione nella città di Raqqa, nel Nord della Siria. Hanno strappato via la croce per sostituirla con la bandiera di al Qaeda. E la stessa sorte è capitata anche alla locale chiesa armena.
Si fanno sempre più drammatiche in queste ore le notizie e le immagini che arrivano da Raqqa, la città del nord-est della Siria da dove ormai quasi due mesi fa è scomparso il gesuita padre Paolo Dall’Oglio. Proprio Raqqa è diventata infatti il cuore della guerra che vede ormai da giorni scontrarsi apertamente le milizie islamiste con l’Esercito siriano libero legato alla Coalizione nazionale siriana. E proprio a rimarcare l’obiettivo ormai dichiarato di dare vita a un califfato nelle regioni della Siria sotto il proprio controllo i qaedisti dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante in queste ultime ore hanno preso di mira le chiese.
Già ieri c’era stato il primo assalto alla chiesa dell’Al Bishara, come viene chiamata l’Annunciazione in arabo: i miliziani avevano dato fuoco all’interno e distrutto tutte le immagini religiose. Contro questa azione si era schierata apertamente la parte più moderata dei ribelli di Raqqa, che è l’unico capoluogo di provincia siriano controllato dagli oppositori di Assad. Come mostrano le immagini di questo video pubblicato su YouTube un gruppo di giovani ieri ha manifestato innalzando una croce di legno al grido di «libertà» e «cristiani e musulmani uniti». Ma la protesta non ha fermato la formazione qaedista che oggi ha continuato la sua opera di islamizzazione forzata prendendo di mira anche una seconda chiesa, quella dei Martiri, dove a Raqqa si ritrova la comunità armena. Anche lì la croce è stata abbattuta e sostituita dall’insegna nera degli islamisti.
Questi fatti – già evidentemente gravissimi in sé – destano ulteriore preoccupazione se si pensa che queste forze sono le stesse che si ritiene abbiano rapito padre Dall’Oglio. E proprio davanti alla chiesa dei Martiri a Raqqa erano state girate le immagini che lo ritraevano mentre parlava alla folla, la sera prima di scomparire in questo angolo della Siria. Da allora si sono rincorse mille voci ma senza alcuna notizia certa sulla sua sorte.
Va aggiunto infine che – come ovunque in Siria – l’idea di cancellare la presenza cristiana da Raqqa è un’offesa alla storia di questa terra. Le origini della città risalgono infatti al terzo secolo avanti Cristo e – quando ancora si chiamava Kallinikos – fu un importante centro bizantino. E anche dopo la conquista islamica, avvenuta qui nel 638 Raqqa, il suo monastero di Deir Mar Zakka (San Zaccheo) per almeno tre secoli restò un grande luogo di riferimento per la spiritualità siriaca...
(BoccheScucite)
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