Siria, Obama pronto a mobilitare l'esercito Francia: massacro chimico, reazione necessaria Allarme Msf: 355 morti con sintomi neurotossici...

NEW YORK - Un fine settimana di lavoro per il presidente americanoBarack Obama che ha incontrato i suoi consiglieri alla sicurezza per discutere sulle opzioni americane, inclusa un'azione militare, contro il governo siriano, accusato di aver usato armi chimiche contro i civili. E in attesa di determinare se le armi sono state usate e attendere una conseguente decisione di Obama, gli Usa intensificano la loro presenza navale nel Mediterraneo per essere pronti a ogni evenienza.

La Casa Bianca ha fatto sapere che «tutte le opzioni sono in campo», l'intelligence sta valutando fatti e prove. «Abbiamo una vasta gamma di opzioni disponibili, che stiamo valutando ponderatamente in modo da prendere decisioni in linea con i nostri interessi nazionali, e stiamo valutando le soluzioni migliori da adottare in Siria», ha reso noto un funzionario della Casa Bianca. Ieri il presidente Obama aveva detto che è arrivato il momento delle scelte in Siria, dopo le accuse sull' utilizzo di armi chimiche, ma aveva escluso un intervento militare Usa senza un chiaro mandato Onu.

Le diverse opzioni militari. 
«Il Dipartimento della Difesa ha la responsabilità di offrire al presidente opzioni per tutte le emergenze, e questo richiede il posizionamento delle forze e degli asset per attuare le differenti opzioni, qualunque sia quella che il presidente potrebbe scegliere» afferma il segretario alla Difesa, Chuck Hagel, sottolineando che il pentagono ha presentato venerdì a Obama le opzioni militari e suggerito il riposizionamento delle forze per una possibile azione. Gli Stati Uniti - mette in evidenza Hagel - «detemineranno a breve» cosa è accaduto in Siria.

L'uso di armi chimiche non è ancora stato stabilito con certezza anche se - secondo indiscrezioni riportate dalla stampa americana citando fonti europee e statunitensi - le indicazioni preliminari delle agenzie di intelligence sembrerebbero confermane l'uso.

Agli incontri in programma alla Casa Bianca dovrebbe partecipare anche il generale Martin Dempsey, capo degli Stati Maggiori delle forze armate americane, chiamato - secondo quanto riporta la Cbs - a presentare le opzioni militari. Il generale Dempsey nei giorni scorsi ha espresso le proprie perplessità su un eventuale intervento militare perchè ritiene che i ribelli non appoggino gli interessi americani.

I consiglieri alla sicurezza stanno esaminando - riporta il New York Times - il caso della guerra aerea in Kosovo, precedente che sembra somigliare a quello della Siria, nel caso in cui si optasse per un'azione senza il mandato dell'Onu. Con la Russia che probabilmente opporrebbe il proprio veto in consiglio di sicurezza sulla Siria, Obama potrebbe valutare di bypassare l'Onu. Il Kosovo è considerato un precedente ovvio perchè come in Siria, sono stati uccisi civili e la Russia aveva legami di lunga durata con le autorità del governo accusate degli abusi.

Il commento della Francia. «Le nostre informazioni mostrano che Damasco ha compiuto un massacro chimico di una tale gravità» che «non potrà non esserci una reazione forte». Lo ha detto il ministro degli Esteri Laurent Fabius da Ramallah.

L'allarme di MSF. Circa 355 persone che «presentavano sintomi neurotossici» sono morti in Siria negli ospedali in cui lavora l'organizzazione Medici senza frontiere. Lo riferisce l'ong precisando che dal 21 agosto nelle strutture sono state ricoverate 3.600 persone. «La sintomatologia, le caratteristiche epidemiologiche, l'afflusso di un numero così alto di pazienti in un lasso di tempo così breve, fanno pensare fortemente all'esposizione massiccia ad un agente tossico», scrive Medici senza frontiere, prima fonte indipendente a confermare l'uso di armi chimiche nella regione di Damasco.

L'Iran avverte. L'Iran mette in guardia contro «qualsiasi intervento militare» in Siria e denuncia come l'uso di armi chimiche nella strage di mercoledì sia stato compiuto dai ribelli: «esistono le prove» di questo, afferma il portavoce della diplomazia iraniana Abbas Araghchi. «Non c'è alcuna autorizzazione internazionale per una ingerenza militare in Siria» ha aggiunto Araghchi replicando a quanto affermato dal segretario Usa alla Difesa, Chuck Hagel, il quale ha confermato che Washington non esclude l'opzione militare in Siria, dopo le recenti denunce sull'uso di armi chimiche. La crisi siriana «si risolverà solo in modo pacifico e attraverso il dialogo», ha aggiunto il portavoce, citato dall'agenzia Isna.

L'alto rappresentante Onu per gli affari del disarmo, Angela Kane, è arrivata oggi a Damasco con l'incarico di premere sul regime siriano perchè consenta agli ispettori internazionali già presenti nel Paese di visitare i luoghi del presunto attacco chimico del 21 agosto scorso e nel quale sono morte, secondo attivisti, oltre mille persone. Secondo il sito internet del giornale libanese as Safir, vicino al regime siriano, Kane è arrivata a Damasco e alloggia all'esclusivo hotel Four Seasons, lo stesso dove si trova la squadra di ispettori Onu guidata dallo svedese Ake Sellstrom...

(Il Messaggero.it)

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