Siria, Obama: «Attacco solo con mandato Onu» Il presidente dell'Iran: usate armi chimiche Il presidente Usa: decisioni in tempi brevi. Tiene banco il dibattito sulle armi chimiche. Londra: «Sono state usate»....

«Se gli Stati Uniti intervenissero e attaccassero un altro Paese senza un mandato delle Nazioni Unite e senza chiare prove che possano essere presentate, allora sorgerebbero questioni in termini di diritto internazionale». Lo ha detto il presidente Usa Barack Obama alla Cnn, aggiungendo che l'idea secondo cui gli Usa possono da soli porre fine alla guerra civile in Siria è «sopravvalutata». Ma a fine settimana Obama incontrerà i suoi consiglieri alla sicurezza per discutere sulle opzioni americane, inclusa un'azione militare, contro il governo siriano accusato di aver usato armi chimiche contro i civili. E in attesa di determinare se le armi sono state usate - le indicazioni preliminari delle agenzie di intelligence sembrerebbero confermarlo - gli Usa rafforzano la loro presenza nel Mediterraneo con la nave da guerra USS Mahan: «una delle opzioni militari - riporta l'agenzia Reuters - sarebbe infatti l'attacco dal mare».
LA CONFERMA DALL'IRAN - Una conferma ai sospetti sull'uso di armi chimiche in Siria arriva dall'Iran. Il presidente Hassan Rohani, ha affermato per la prima volta che armi chimiche sono state usate in Siria e ha chiesto alla comunità internazionale di impedire il loro uso. Rohani non ha indicato chi avrebbe usato queste armi, se il regime o i ribelli. Giovedì scorso, un portavoce del ministero degli Esteri iraniano aveva detto che, se le notizie sulle armi chimiche in Siria fossero state confermate, le responsabilità erano dei ribelli.
LE PERPLESSITA' DEI MILITARI - «Il Dipartimento della Difesa ha la responsabilità di offrire al presidente opzioni per tutte le emergenze, e questo richiede il posizionamento delle forze e degli asset per attuare le differenti opzioni, qualunque sia quella che il presidente potrebbe scegliere» afferma il segretario alla Difesa, Chuck Hagel. Agli incontri in programma nelle prossime ore alla Casa Bianca dovrebbe partecipare anche il generale Martin Dempsey, capo degli Stati Maggiori delle forze armate, chiamato a presentare le opzioni militari. Dempsey nei giorni scorsi ha espresso le proprie perplessità su un intervento perché ritiene che i ribelli non appoggino gli interessi Usa.
IL PRECEDENTE IN KOSOVO - I consiglieri alla sicurezza stanno esaminando - riporta il New York Times - il caso della guerra aerea in Kosovo, precedente che sembra somigliare a quello della Siria, nel caso in cui si optasse per un'azione senza il mandato dell'Onu. Con la Russia che probabilmente opporrebbe il proprio veto in consiglio di sicurezza sulla Siria, Obama potrebbe valutare di scavalcare l'Onu. Il Kosovo è considerato un precedente ovvio perché come in Siria, sono stati uccisi civili e la Russia aveva legami di lunga durata con le autorità del governo accusate degli abusi.
IL FRONTE EUROPEO - Ma è stata ancora la questione dell'uso di armi chimiche a tenere banco. Dopo quello che da fonti della resistenza viene denunciato come un attacco da parte delle forze governative, con diffusione di immagini di numerosi cadaveri tra cui molti bambini, la Casa Bianca ha chiesto al governo di Damasco di permettere agli ispettori dell'Onu che si trovano di Siria di indagare. Tuttavia, commenta il presidente americano, «non ci aspettiamo cooperazione, considerando le esperienze del passato». Diverse nazioni stanno prendendo posizione sui fatti del 21 agosto, dando credito alla versione dell'avvenuto attacco chimico. Il Regno Unito lo dà praticamente per certo. Il segretario agli Esteri, William Hague, in una dichiarazione televisiva ha affermato che l'unica «spiegazione plausibile per vittime così numerose in un'area così piccola» è che si sia trattato di un attacco chimico. E che le probabilità che dietro l'attacco ci fosse l'opposizione sono «infinitamente limitate». Anche il ministro degli Esteri svedese,Carl Bildt, si è detto certo che Damasco abbia usato armi chimiche nella zona di al Goutha. «In base a tutte le informazioni, trovo difficile giungere ad una conclusione che non sia quella dell'uso di sostanze chimiche nell'attacco condotto dalle forze del regime» dice nel suo blog «in quell'area controllata dall'opposizione». Secondo Bildt «informazioni sull'utilizzo di armi chimiche in altre occasioni erano già arrivate» in Svezia, anche se in misura minore.

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