Siria, esplosioni a Homs: almeno 40 morti Ricompare Assad e fa i complimenti all'esercito...

Sono almeno 40 le persone uccise nell’esplosione di un deposito di munizioni delle forze lealiste a Homs, colpito dai razzi dei ribelli. I feriti sarebbero 120. Per la prima volta dal marzo 2012, Bashar al-Assad si è recato in visita a Daraya, controllata dall’esercito regolare

Roma, 2 agosto 2013 - Sono almeno 40 le persone uccise nell’esplosione di un deposito di munizioni delle forze lealiste a Homs, in Siria, colpito da alcuni razzi lanciati dai ribelli. I feriti sarebbero 120. Loafferma l’ong Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus) citando fonti mediche sul posto. Un residente di Homs spiega di aver sentito scoppi per più di un’ora dopo la prima esplosione. Il frastuono si poteva sentire dai distretti per lo più filo Assad di Wadi Dahab e al-Walid, dove il regime tiene depositi di armi. “Cadevano razzi sull’area, quando il deposito di armi ha iniziato a esplodere, ma non sappiamo se siano stati i razzi a scatenare le esplosioni”, spiega, raccontando inoltre che l’esplosione è stata così forte da “scuotere parti della città” e mandare in frantumi tutte le finestre della zona. L’uomo riferisce di aver parlato con il personale della Mezzaluna rossa, da cui ha saputo che almeno 22 corpi senza vita sono stati portati in ospedale.

VERIFICHE PER L'EVENTUALE USO DI ARMI CHIMICHE - Partiranno “a giorni” gli ispettori della missione dell’Onu incaricata di verificare l’eventuale uso di armi chimiche nel conflitto siriano. Lo ha riferito un portavoce delle Nazioni Unite. “Il team partirà per la Siria appena possibile e si sta preparando a partire a giorni”, ha riferito il portavoce, Martin Nesirky. In tutto all’Onu sono arrivate 13 denunce di presunti casi in cui sarebbero state usate armi proibite. La missione Onu dovrà stabilire se sono state utilizzate, non da chi.

TEHERAN FORNIRA' A ASSAD 3,6 MLD DI USD IN PETROLIO - L’Iran fornirà a Damasco 3.6 miliardi di dollari in petrolio in cambio del diritto ad investire nel Paese mediorientale, da oltre due anni teatro di una rivolta armata che ha fatto sprofondare il Paese in una guerra civile. Lo ha riportato l’agenzia di Stato siriana Sana. “Un accordo è stato firmato lunedì a Teheran dalle Banche centrali iraniana e siriana che garantisce alla Siria una linea di credito di 3.6 miliardi” di dollari, ha precisato l’organo di stampa. Secondo i termini dell’accordo, Damasco restituirà il petrolio “attraverso investimenti iraniani di vario genere in Siria”, ha aggiunto Sana senza specificare la natura degli investimenti di Teheran. L’Iran è il principale alleato del presidente siriano Bashar al Assad nella regione.

ASSAD IN VISITA A DARAYA - Bashar al-Assad si è recato in visita a Daraya, località nei pressi di Damasco controllata dall’esercito regolare: lo ha reso noto la televisione di Stato siriana.Si tratta della prima visita fuori dalla capitale di Assad dal marzo del 2012, quando si era recato a baba Amr, quartiere di Homs riconquistato alle milizie ribelli; la pagina Facebook del Presidente ha pubblicato una foto in cui Assad stringe la mano di un soldato. Daraya è una località a maggioranza sunnita non lontana dai sobborghi meridionali di Damasco: un anno fa i ribelli vi ritrovarono oltre 500 corpi, attribuendo alle forze regolari siriane la responsabilità del massacro. In precedenza Assad, in un messaggio indirizzato al Paese in occasione della festa delle forze armate, si è detto “sicuro della vittoria” contro le milizie ribelli: “Se in Siria non fossimo sicuri della vittoria, non avremmo avuto la capacità di resistere e non avremmo potuto proseguire la battaglia dopo oltre due anni di aggressione” ha sottolineato il Presidente siriano, manifestando “grande fede e fiducia nella capacità dell’esercito a condurre la missione nazionale” affidatagli. “Avete dato prova di raro coraggio nella battaglia contro il terrorismo e avete impressionato il mondo intero con la vostra resistenza, affrontando la più brutale e feroce delle guerre moderne”, ha concluso Assad.

CIVILI CURDI IN OSTAGGIO - Circa 200 civili curdi sarebbero nelle mani di un gruppo di jihadisti siriani“Combattenti del Fronte al Nusra”, ha riferito l’Osservatorio dei diritti umani, “hanno preso il controllo di Tall Aren, un villaggio nella provincia di Aleppo, e ne hanno messo sotto assediato un altro, Tall Hassel. Hanno preso 200 civili come ostaggi da entrambi i villaggi”. La principale milizia curda aveva esortato a combattere i miliziani, dopo che un suo capo era stato ucciso in un combattimento tra gruppi radicali islamisti ed esponenti della minoranza etnica...
(Quotidiano.net)

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