Siria, Bonino: "Su Dall'Oglio risposte in giornata". Deir Mar Musa, nessun contatto...

In un'intervista a Radio Anch'io il ministro degli Esteri ribadisce di non avere "ancora notizie certe. Né per quanto riguarda un sequestro né altro". Ma la Farnesina ha "attivato tutti i canali". Silenzio anche dalla comunità fondata dal gesuita negli anni Ottanta: "Sappiamo solo quello che leggiamo"

DAMASCO - Qualche notizia più chiara sulla sorte di padre Paolo Dall'Oglio, il gesuita di cui si sono perse le tracce in Siria, potrebbe arrivare già in giornata: lo ha detto il ministro degli Esteri, Emma Bonino, in collegamento telefonico con Radio Anch'io. La responsabile della Farnesina ha confermato che, al momento non si ha "nessuna notizia certa, né di sequestro né di altro tipo". "Abbiamo attivato però tutta una serie di canali, formali e informali - ha aggiunto- dovremmo avere qualche risposta in giornata". 

Ma si brancola nel buio. Nessuno ha più avuto notizie. "Non c'è stato alcun contatto" e "non ci sono state informazioni dirette" su Dall'Oglio, sparito domenica scorsa da Raqqa, nel nord della Siria. Suor Houda Fadoul ha confessato che la comunità monastica Deir Mar Musa al-Habashi fondata dal gesuita italiano negli anni Ottanta "non sa nulla su questo punto". "E' la verità - ha spiegato la religiosa -. Nessuno ci ha contattato. Non sappiamo nulla di più di quello che leggiamo su Facebook e sulla stampa".

Al momento non è confermato che Padre Dall'Oglio sia stato rapito da jihadisti dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante, come avevano riferito in un primo momento alcuni attivisti dell'opposizione. Quello che è certo è che il religioso rimane irreperibile. Prima di sparire, Dall'Olgio aveva preannunciato che per alcuni giorni avrebbe chiuso ogni contatto con l'esterno. Su vari siti dell'opposizione erano poi circolate voci secondo le quali il gesuita era impegnato in una mediazione per ottenere il rilascio di una troupe della televisione Orient, voce del fronte anti-regime, sequestrata alcuni giorni fa vicino ad Aleppo....
(La Repubblica.it)