Siria, bombe sui sobborghi di Damasco Onu: «Chiarezza sull'uso di armi chimiche»...


 Per gli Usa «forti indicazioni» sull'utilizzo del gas sui civili                   


Le Forze Armate del presidente siriano Bashar al-Assad hanno bombardato oggi i sobborghi di Damasco in mano ai ribelli secondo quanto rivelato dagli stessi attivisti, mantenendo la pressione sulla regione assediata un giorno dopo che l'opposizione ha accusato l'esercito di aver ucciso con i gas centinaia di persone in un attacco con armi chimiche. Razzi lanciati da vari lanciamissili e artiglieria pesante hanno colpito i sobborghi orientali di Jobar e Zamalka, aree tra quelle prossime alla capitale coinvolte negli attacchi che ieri hanno ucciso tra 500 e 1.300 persone.

L'intervento delle Nazioni Unite. L'Onu vuole «chiarezza» sulle accuse dei ribelli siriani secondo cui il regime di Damasco avrebbe usato i gas sui civili. Ma il Consiglio di Sicurezza convocato d'urgenza in serata a New York non ha esplicitamente chiesto una inchiesta targata Onu limitandosi ad apprezzare la «determinazione» con cui il segretario generale Ban Ki moon ha assicurato che ci sarà una «pronta indagine imparziale» su quanto avenuto ad est di Damasco. C'è comunque «forte preoccupazione» tra i Quindici - si afferma - per le drammatiche immagini approdate oggi su YouTube.

Per l'ambasciatrice americana Samantha Power, le notizie dalla Siria sono «devastanti» e «l'Onu deve andar lì in fretta. Se le accuse saranno confermate i responsabili dovranno finire davanti alla giustizia». Gli ispettori Onu, arrivati domenica in Siria per indagare su tre precedenti possibili episodi di utilizzo di armi chimche, sono in realtà già sul posto, a meno di un'ora di macchina dal luogo dei presunti massacri. «Speriamo che ottengano dal governo accesso alla zona», ha detto il numero due di Ban Jan Eliasson facendo rapporto in Consiglio.

Anche per Eliasson, se confermato, l'uso dei gas da parte del regime di Bashar al Assad rappresenterebbe una «grave escalation» del conflitto. Stretta alleata del presidente siriano, la Russia ha espresso tuttavia scetticismo sulle accuse - smentite categoricamente fin da subito dal governo di Damasco, tanto più in presenza di ispettori Onu nel Paese - sospettando una «provocazione» e una manipolazione mediatica da parte delle opposizioni. Ma anche Mosca, come gli altri in Consiglio, ha espresso il suo appoggio alla richiesta di accertamenti «imparziali».

Gli Stati Uniti. Gli Usa hanno «forti indicazioni» che sembrano puntare all'uso di armi chimiche da parte del governo siriano, riporta intanto il Wall Street Journal citando un rappresentante dell'amministrazione americana, secondo il quale le agenzie di intelligence statunitensi hanno avviato una valutazione formale del nuovo incidente. «Dobbiamo effettuare la nostra due diligence e avere tutti i fatti per determinare quali misure è necessario prendere» ha dichiarato al Wall Street Journal, sottolineando che gli Usa stanno ancora raccogliendo prove e non hanno ancora determinato in modo esatto quanto accaduto....
(Il Messaggero.it)

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