Siria: aviazione Assad fa strage di bambini Intensificati bombardamenti aerei per fermare ribelli...
(ANSAmed) - BEIRUT - Almeno sette bambini sono morti oggi in Siria in un bombardamento compiuto da elicotteri governativi sulla citta' di Raqqa, nel nord, occupata dai ribelli. Un episodio che, insieme ad un attacco simile avvenuto nella provincia di Latakia con l'uccisione di dieci civili, sembra indicare un crescente impiego delle forze dell'aria da parte del regime del presidente Bashar al Assad per fermare gli insorti.
Secondo notizie riferite dall'ong Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), a Raqqa sono state in tutto almeno 13 le vittime civili di un attacco compiuto con l'impiego di barili esplosivi sganciati dagli elicotteri. Oltre ai sette bambini - sei femmine e un maschio - hanno perso la vita anche cinque adulti. Raqqa e' l'unico capoluogo di provincia controllato dai ribelli, tra le cui forze nel nord e' sempre piu' importante il ruolo delle milizie jihadiste sunnite, con la presenza anche di numerosi combattenti stranieri. L'Ondus afferma che altre 20 persone, di cui dieci appunto civili, sei ribelli siriani e quattro miliziani di altri Paesi, erano morte durante la notte in bombardamenti aerei sul villaggio sunnita di Salma, nella provincia di Latakia, di cui e' originaria la famiglia Assad, appartenente alla minoranza alawita. Gli attacchi erano apparentemente diretti contro basi dei ribelli che da qui nelle ultime settimane hanno scatenato un'offensiva contro vari villaggi alawiti dell'area, provocando centinaia di morti, in particolare tra le milizie paramilitari fedeli al regime.
Intanto, a riprova di come il conflitto siriano possa minacciare la stabilita' dell'intero Medio Oriente, la regione autonoma del Kurdistan iracheno, che puo' contare sulla forza armata delle milizie Peshmerga, ha detto che interverra' in Siria se sara' dimostrato che i curdi in quel Paese sono minacciati dalle milizie jihadiste legate ad Al Qaida. "Faremo uso di tutti i nostri mezzi per difendere le donne, i bambini e gli innocenti cittadini", ha avvertito Massud Barzani, presidente della regione curda irachena. Da diverse settimane le milizie di autodifesa curde stanno rafforzando il controllo sul territorio nel nord-est della Siria, nella provincia di Al Hasakah, e sono impegnate in combattimenti contro forze dei ribelli jihadisti.
Secondo notizie riferite dall'ong Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), a Raqqa sono state in tutto almeno 13 le vittime civili di un attacco compiuto con l'impiego di barili esplosivi sganciati dagli elicotteri. Oltre ai sette bambini - sei femmine e un maschio - hanno perso la vita anche cinque adulti. Raqqa e' l'unico capoluogo di provincia controllato dai ribelli, tra le cui forze nel nord e' sempre piu' importante il ruolo delle milizie jihadiste sunnite, con la presenza anche di numerosi combattenti stranieri. L'Ondus afferma che altre 20 persone, di cui dieci appunto civili, sei ribelli siriani e quattro miliziani di altri Paesi, erano morte durante la notte in bombardamenti aerei sul villaggio sunnita di Salma, nella provincia di Latakia, di cui e' originaria la famiglia Assad, appartenente alla minoranza alawita. Gli attacchi erano apparentemente diretti contro basi dei ribelli che da qui nelle ultime settimane hanno scatenato un'offensiva contro vari villaggi alawiti dell'area, provocando centinaia di morti, in particolare tra le milizie paramilitari fedeli al regime.
Intanto, a riprova di come il conflitto siriano possa minacciare la stabilita' dell'intero Medio Oriente, la regione autonoma del Kurdistan iracheno, che puo' contare sulla forza armata delle milizie Peshmerga, ha detto che interverra' in Siria se sara' dimostrato che i curdi in quel Paese sono minacciati dalle milizie jihadiste legate ad Al Qaida. "Faremo uso di tutti i nostri mezzi per difendere le donne, i bambini e gli innocenti cittadini", ha avvertito Massud Barzani, presidente della regione curda irachena. Da diverse settimane le milizie di autodifesa curde stanno rafforzando il controllo sul territorio nel nord-est della Siria, nella provincia di Al Hasakah, e sono impegnate in combattimenti contro forze dei ribelli jihadisti.
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