Siria, Assad canta vittoria: "Non abbiamo più nulla da temere"...

Di Dario Saltari | 04.07.2013 13:41 CEST
Dopo mesi di silenzio torna a farsi vivo Bashar al Assad. Il presidente siriano ha infatti rilasciato un'intervista al quotidiano ufficiale siriano Thawra in cui tira le somme dei due anni di guerra civile che hanno coinvolto il proprio paese.
Assad ha dichiarato che lui e il suo governo resisteranno all'offensiva dei ribelli e che ormai la situazione è destinata a stabilizzarsi a meno che qualche potenza straniera non decida di intervenire. "Il loro obiettivo è stato colpire le nostre infrastrutture, la nostra economia e creare una situazione di caos totale nella società in modo da farci diventare uno stato fallito" ha dichiarato Assad al quotidiano Thawra "Ma fino ad ora non abbiamo raggiunto questo punto".
"Hanno utilizzato ogni mezzo materiale, emozionale e psicologico che avevano a disposizione" continua Assad parlando dei ribelli "l'unica opzione che hanno adesso è l'intervento straniero". Il presidente siriano, tuttavia, si rende conto dell'impasse diplomatica internazionale e delle difficoltà politiche dietro un possibile intervento internazionale e ostenta un certo ottimismo per quanto riguarda il futuro. "Possiamo superare questa situazione con risolutezza e consapevolezza" si legge nell'intervista "non abbiamo più nulla da temere".
Secondo Assad gran parte della resistenza all'offensiva dei ribelli è dovuta agli imprenditori e ai lavoratori siriani che hanno continuato ad andare avanti nonostante il caos. "Sono andati a lavorare nonostante ci si poteva aspettare un missile, un'esplosione o un attacco kamikaze in ogni momento" ha dichiarato Assad.
L'intervista di Assad arriva in un momento particolarmente propizio per il suo esercito. Le forze lealiste, infatti, nonostante abbiano perso il controllo della parte settentrionale del paese, sono riuscite a riconquistare larghe fasce della zona centrale tra cui le periferie della capitale, Damasco, e la zona intorno alla strategica cittadina di Al-Qusayr.
Il presidente siriano, inoltre, aveva già fatto sentire la propria voce mercoledì quando aveva commentato la caduta di Morsi sulla propria pagina Facebook. "Quello che sta succedendo in Egitto è il crollo del cosiddetto Islam politico" aveva dichiarato Assad "chiunque utilizzi la religione con scopi politici, o con il fine di beneficiare alcuni invece di altri, alla fine cadrà".
Il presidente siriano aveva poi augurato all'Egitto di tornare sulla via dell'arabismo attaccando "le bugie" che i Fratelli Musulmani avevano utilizzato per rovesciare la rivoluzione popolare dell'inizio del 2011

(International business times)

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