Lo scandalo della fame Appello per la fine di violenze e discriminazioni in Siria e in Terra Santa...
La denuncia del Papa è pesante: l’abbondanza della produzione complessiva di alimenti è tale da consentire di sfamare tutti gli uomini. Eppure ancora oggi milioni di persone soffrono e muoiono di fame. Questo è «un vero scandalo», che si consuma nell’indifferenza più assoluta e in nome di quelle logiche speculative che generano povertà.
Rivolgendosi giovedì mattina, 20 giugno, ai partecipanti alla trentottesima conferenza dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), ricevuti in udienza nella Sala Clementina, il Papa ha elencato chi in vario modo si rende responsabile di questo scandalo: quelli che usano la «speculazione finanziaria» come fattore di condizionamento del «prezzo degli alimenti»; quanti hanno fatto promesse ai poveri e poi non le hanno mantenute; coloro che provocano «lo sradicamento di persone, famiglie e comunità dal loro ambiente», uno degli effetti più preoccupanti delle gravi crisi alimentari, delle «calamità naturali» e dei «sanguinosi conflitti».
«Un quadro questo che impone di intraprendere una consapevole e seria opera di ricostruzione che tocca anche la Fao», ha avvertito il Pontefice in riferimento «alla riforma avviata per garantire una gestione più funzionale, trasparente, equa» dell’agenzia dell’Onu. Secondo il Papa, «ogni vera riforma consiste nell’acquisire una maggiore consapevolezza della responsabilità di ciascuno, riconoscendo che il proprio destino è legato a quello degli altri».
Poco dopo, ricevendo i membri della Riunione opere aiuto Chiese orientali (Roaco), Papa Francesco ha rivolto un nuovo appello affinchè si ponga fine a ogni violenza e discriminazione in Sira e in tutta la Terra Santa. «Lo scontro che semina morte — ha detto — lasci spazio all’incontro e alla riconciliazione che porta vita». Infine ha esortato tutti coloro che sono nella sofferenza a non perdere mai la speranza..
(L'osservatore Romano)
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