I ribelli siriani: chi sono… quanti sono… I gruppi miliziani in Siria si dividono per tipologia, obiettivi, numero di affiliati e di combattenti. Un'infografica ci spiega come orientarsi.
he Indipendent ha pubblicato un elenco dei gruppi miliziani esistenti in Siria, cercando di differenziarli in base a quello che fanno e alle loro attività. Alcuni di loro accolgono anche persone di origini diverse, tra cui si pensa molti italiani, specialmente nel nord del Paese, tra Deir Ezzor e Aleppo.
I principali gruppi segnalati sono dieci, ma è difficile stabilire esattamente quanti ce ne siano di segreti.
Come mostrato nell’infogragica, tra quelli di cui si ha notizia ci sono il Fronte islamico siriano, che ha come leader Abu Abdullah al Hamawi (del Movimento islamico Ahrar al Sham) e potrebbe avere circa 25 mila combattenti. Si tratta di un’alleanza radicale, salafita, creata nel dicembre del 2012, finanziata dai Paesi del golfo Persico, che chiede l’istituzione di uno stato islamico basato sulla sharia.
Al contrario, è considerato da molti filo-occidentale l’Esercito siriano libero, guidato da Salim Idriss, che sostiene di poter contare su 80 mila uomini. Sotto questo nome si sono riuniti quei gruppi costituitisi nel 2011 e che sin dall’inizio hanno lottato per la liberazione del Paese. Ricevono finanziamenti internazionali e perseguono una linea laica e nazionalista.
Il Fronte islamico siriano di liberazione (Fisl) ha come leader Ahmed Eissa al Sheikh (delle Brigate Suqour al Sham) e conta circa 35mila-40mila combattenti. Si tratta di un’alleanza islamista creata nel settembre 2012, intorno a un asse ideologico abbastanza scarno, che oltre a dichiararsi contrario al regime di Assad chiede una maggiore islamizzazione della società siriana.
Al contrario, è considerato da molti filo-occidentale l’Esercito siriano libero, guidato da Salim Idriss, che sostiene di poter contare su 80 mila uomini. Sotto questo nome si sono riuniti quei gruppi costituitisi nel 2011 e che sin dall’inizio hanno lottato per la liberazione del Paese. Ricevono finanziamenti internazionali e perseguono una linea laica e nazionalista.
Il Fronte islamico siriano di liberazione (Fisl) ha come leader Ahmed Eissa al Sheikh (delle Brigate Suqour al Sham) e conta circa 35mila-40mila combattenti. Si tratta di un’alleanza islamista creata nel settembre 2012, intorno a un asse ideologico abbastanza scarno, che oltre a dichiararsi contrario al regime di Assad chiede una maggiore islamizzazione della società siriana.
Poi ci sono le milizie combattenti come le Brigate Farouq di Osama Juneidi, presenti intorno a Homs e al confine turco; il Fronte al nusra di Abu Mohammed al Golani, vicino ad Al Qaeda e inserito nella lista delle organizzazioni terroristiche dagli Usa; il Movimento islamico Ahrar al Sham, la fazione salafita siriana più numerosa; le Brigate dei martiri della Siria, concentrate nella zona rurale intorno a Jabal al Zawiya nella regione di Idlib, da cui si è poco allargato; l’Unità di protezione popolare (Ypg), principale gruppo armato curdo; la Brigata dell’islam; la Brigata Tawhid; dominante nella regione di Aleppo; e le Brigate Suqour al Sham...
(Journal)
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