GLI OPPOSITORI DI ASSAD HANNO FIN QUI PERSO IL CONTROLLO DI DUE ZONE STRATEGICHE Siria, rappresaglia dei ribelli Razzi sparati contro Hezbollah

Situazione sempre più intricata nel conflitto siriano, che ora coinvolge a pieno titolo anche Libano e Israele. Dopo la caduta di Qusayr e la riconquista del valico di Quneitra, al confine con Israele, da parte dell’esercito presidenziale, i ribelli hanno annunciato di aver sparato una ventina di razzi sono in territorio libanese, colpendo alcune basi di finanziatori del “partito di Dio” alleato di Assad. Intanto, al-Qaeda, per bocca del suo leader, fa sentire la sua voce contro il rais...

DAMASCO...Botta e risposta fra esercito regolare e ribelli in Siria: dopo l’annuncio della riconquista della città di Qusayr, caposaldo strategico per le sorti del conflitto, i ribelli siriani avevano preso il controllo della località di Quneitra, nel sud-ovest del paese, poco dopo aveva conquistato il valico omonimo, l'unico tra Siria e Israele sulle Alture del Golan.
Le forze lealiste, fedeli al presidente Bashar al-Assad hanno però riconquistato la zona. Lo riferisce il corrispondente sul posto della tv panaraba al Arabiya. Nei pressi di Quneitra c’è normalmente un presidio Onu.
Durante lo scambio di colpi d'arma da fuoco in territorio siriano, un proiettile di mortaio è caduto in una postazione delle Nazioni Unite. Lo scrive il quotidiano Haaretz, aggiungendo che l'esercito israeliano ha deciso di chiudere tutta l'area.
Il governo di Gerusalemme teme soprattutto che il Golan, catturato ai siriani nel 1967, diventi una base per attacchi contro Israele da parte di combattenti jihadisti che partecipano all'insurrezione contro il regime di Bashar Assad. Il ministro israeliano della Difesa, Moshe Ya'alon ha ribadito nei giorni scorsi che la politica adottata dal suo paese è di non intervenire nel conflitto siriano “fintanto che non colpisce i nostri interessi - come nel caso del trasferimento di armi avanzate, missili o armi chimiche a Hezbollah o ad escalation del teatro del conflitto”.
Intanto, a Beirut, circa un centinaio di sostenitori del movimento libanese sciita di Hezbollah e del Movimento Amal hanno sfilato per le strade, celebrando la conquista di Qusayr, dove il ruolo dei miliziani del “Partito di Dio” è stato determinante. I manifestanti, a bordo di una cinquantina di moto, hanno manifestato per circa due ore a partire dall'una di questa notte, sventolando bandiere della Siria, di Hezbollah e del movimento di Amal nei quartieri sunniti. Le forze di sicurezza non sono intervenute.
Per rappresaglia, i ribelli siriani avrebbero sparato almeno diciotto razzi, atterrati nella notte in territorio libanese, in particolare nelle zone dove si registra una concentrazione di abitazioni appartenenti ai finanziatori di Hezbollah, alleato del regime di Bashar al-Assad. Lo rende noto la polizia libanese, precisando che i missili hanno colpito la località di Baalbeck. Si tratta del primo attacco nella città, dove un bambino è rimasto ferito e alcuni edifici sono stati danneggiati.
Uno dei razzi sparati dalla Siria è atterrato alla casa dell'ex ministro della Difesa Ghazi Zeiter.
Anche il leader di al-Qaeda, Ayman al-Zawahiri, è tornato a far sentire la sua voce per esortare i siriani a lottare contro il presidente, Bashar al-Assad, e sventare quelli che definisce i piani americani per creare in Siria “uno Stato vassallo che difenda Israele”. In 22 minuti di registrazione, pubblicati sui siti islamisti in occasione dei 65 anni della nascita di Israele, al-Zawahiri ha aggiunto che “l'unico modo per risolvere la questione palestinese è il ‘jihad’, la guerra santa”.
Non è stato però possibile verificare l'autetenticità della registrazione, che però non fa riferimento a Qusayr, facendo così pensare che possa essere stata realizzata prima della campagna di riconquista della città. al-Zawahiri, medico egiziano divenuto capo di al-Qaeda dopo l'uccisione di Osama bin Laden, ha anche criticato il regime degli ayatollah per il sostegno a Damasco, dicendo che “il conflitto siriano ha rivelato la brutta faccia dell'Iran”....
(Rai Giornaleradio)

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