Siria, Mosca boccia condizioni dell'opposizione. Assad: "Abbiamo ricevuto missili S-300"...

La Russia non accetta la richiesta delle dimissioni del presidente Bashar Assad per partecipare alla conferenza di pace. Il capo militare dell'esercito libero siriano accusa i combattenti di Hezbollah di 'invadere' il paese. Il 5 giugno a Ginevra incontro Usa-Russia-Onu...


MOSCA - Per Mosca è "inaccettabile" la richiesta delle dimissioni del presidente Bashar Assad come condizione posta dalla coalizione nazionale dell'opposizione siriana per partecipare alla conferenza di pace.Lo ha detto il ministero degli esteri russo Serghiei Lavrov, citato daInterfax. Il capo della diplomazia russa ha sottolineato inoltre che la coalizione nazionale non è l'unico rappresentante del popolo siriano. "Ci sono altri gruppi seri delle forze di opposizione", ha detto, aggiungendo che "alcuni sono pronti a partecipare alla conferenza internazionale senza condizioni preliminari". "In generale, a nessun è consentito lanciare ultimatum", ha aggiunto. Un primo incontro tra rappresentanti di Russia, Usa e Onu ci sarà il 5 giugno a Ginevra.

Il governo russo non abbandona Assad e continua a sostenerlo. Il primo carico di missili anti-aerei S-300 è arrivato in Siria dalla Russia. Lo ha affermato il presidente siriano, Bashar Assad, citato dalla televisione libanese di Hezbollah Al-Manar. L'emittente trasmetterà un'intervista esclusiva ad Assad e ha diffuso queste anticipazioni delle sue dichiarazioni tramite il servizio di breaking news per i clienti.

Il ministro degli Esteri Emma Bonino, in un'intervista a repubblica, ha ribadito l'urgenza di un vertice sulla questione siriana. "Solo la politca piuò fermare le armi", ha detto Bonino. Paulo Pinheiro, responsabile di una commissione di inchiesta Onu sulle violazioni dei diritti umani, ha dichiarato di non esser convinto che la democrazia sia un obiettivo dell'opposizione. "A tutt'oggi sono una minoranza" i ribelli siriani che credono nella democrazia e che vogliono uno Stato laico, ha detto Pinheiro che martedi' presentera' un rapporto che definisce  "terrificante". Mentre Carla Del Ponte, componente della stessa Commissione ha parlato di crimini "da entrambe le parti" e di una "inusitata crudeltà, peggio della Bosnia". 

Il capo militare dell'esercito libero siriano ha accusato i combattenti di Hezbollah di 'invadere' la Siria. In un'intervista alla Bbc il generale Selim Idriss, che è a capo della principale organizzazione che raggruppa i ribelli sul campo, afferma che sono oltre 7.000 i combattenti del movimento sciita libanese che prendono parte agli attacchi a Qusayr, la città siriana dove da settimane infuriano i combattimenti.

Nel paese gli scontri non si fermano ed è sempre più difficile la situazione dei civili. La Coalizione nazionale siriana, principale alleanza di opposizione,  ha chiesto aiuto urgente per più di 1.000 feriti causati dai bombardamenti su Qusayr. Contro la città occidentale del Paese, 25mila abitanti, è in corso dal 19 maggio una massiccia offensiva delle forze governative, affiancate da combattenti del partito sciita libanese Hezbollah....
(La Repubblica.it)

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