Siria, dopo i missili gli aerei La Russia consegnerà 10 Mig-29 Preoccupazione degli Usa. Il segretario di Stato Kerry: «Forniture di armi al regime di Assad un pericolo per Israele»...
Aerei siriani nell'aeroporto militare di Daba (Reuters)
Rimane alta la tensione sulla Siria. Dopo le polemiche per l'annuncio di Assad di aver ricevuto da Mosca i primi missiliterra-aria anti-aerei a lungo raggio (gli s-300), si torna a parlare dell'accordo sugli armamenti tra Mosca e Damasco.
Rimane alta la tensione sulla Siria. Dopo le polemiche per l'annuncio di Assad di aver ricevuto da Mosca i primi missiliterra-aria anti-aerei a lungo raggio (gli s-300), si torna a parlare dell'accordo sugli armamenti tra Mosca e Damasco.
MIG 29 - In particolare Serghiei Korotkov, direttore generale della compagnia russa Mig, ha annunciato che consegnerà oltre 10 aerei da combattimento Mig-29 MM2, nel rispetto di precedenti contratti. «Attualmente c'è una delegazione siriana a Mosca che sta negoziando i dettagli dell'accordo», ha affermato.
MISSILI - Riguardo alla fornitura dei missili anti aerei, Mosca difficilmente li consegnerà alla Siria prima dell'autunno. A dirlo è una fonte dell'industria bellica che ha parlato con l'agenzia di stampa russa Interfax, aggiungendo che la tempistica per la consegna, che allarma i governi occidentali, dipenderà dallo sviluppo della situazione in Siria. «La decisione della Russia di fornire missili al regime siriano di Assad - ha precistao il segretario di Stato Usa John Kerry - ha un impatto profondamente negativo sulla regione e mette Israele in pericolo».
LA CONFERENZA - Intanto la strada verso la nuova conferenza di Ginevra appare sempre più irta di ostacoli. Se una fonte del ministero degli Esteri russo ha annunciato una prima riunione di rappresentanti di Mosca, degli Usa e dell'Onu il 5 giugno nella città svizzera, a Istanbul le varie anime della Coalizione delle opposizioni, dopo giorni di estenuanti discussioni, hanno trovato un primo punto di accordo ponendo due condizioni per partecipare ai negoziati che difficilmente potranno essere realizzate: che l'iniziativa di pace garantisca la partenza di Assad e, ancor prima, che le milizie di Hezbollah si ritirino dalla Siria, insieme con quelle iraniane di cui 'opposizione denuncia la presenza. Assad ha risposto che non se ne andrà. Anzi, potrà ripresentarsi candidato anche alle presidenziali del 2014.
SCONTRI - Intanto in Siria le truppe governative avrebbero attaccato un convoglio che vicino a Qusair tentava di portare in salvo feriti, uccidendo sette persone e ferendone decine. La notizia è stata diffusa dagli attivisti dell'Osservatorio siriano per i diritti umani. Hadi Abdullah, attivista con base nella città vicina al confine con il Libano, ha dichiarato via Skype ad Associated Press che a Qusair almeno 800 persone sono ferite e alcune necessitano di «operazioni urgenti». Le truppe governative di Damasco, appoggiate da militanti del gruppo libanese Hezbollah, stanno tentando di prendere il controllo della città, in una offensiva iniziata circa due settimane fa. Decine di militari, combattenti di Hezbollah e ribelli sono rimasti uccisi negli scontri...
(Corriere della Sera.it)
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