L’umanità si è fermata a Cipro?...

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ra il 1944 quando lo scrittore Carlo Levi scrisse “Cristo si è fermato a Eboli”, un romanzo autobiografico in cui raccontava il dolore di quegli anni di guerra, del confino a cui era stato costretto, dello sconcerto di fronte a una civiltà tanto diversa, a paesaggi aspri e selvatici, a una solitudine incolmabile… Nel suo romanzo “Cristo” incarna la civiltà, che nel paesino di Aliano lui non trovava più…
Guardando le immagini che giungono dalla Siria, in particolare quelle che documentano il massacro che si è consumato ad Albayda – Banyas nella notte di giovedì 2 maggio 2013, mi viene da parafrasare quel titolo e dire: “L’umanità si è fermata a Cipro”.
Non può esserci umanità là dove si uccidono innocenti; non può esserci umanità dove si accoltellano, si stuprano, si bruciano esseri viventi. Non può esserci umanità dove famiglie inermi, indifese, vengono trucidate senza pietà. Non può esserci umanità se a questi morti non viene dedicata una parola, un pensiero. Non può esserci umanità se non vengono nemmeno commemorati i bambini, i più innocenti tra gli innocenti, i più indifesi tra gli indifesi. Centinaia di civili inermi dimenticati dal mondo, il sui grido è stato soffocato dai rumori delle armi che non tacciono.
Davvero l’umanità si è fermata a Cipro e guarda immobile il genocidio del popolo siriano.

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