Turchia, Ocalan annuncia il 'cessate il fuoco' e il ritiro dei ribelli del Pkk oltre i confini...
ROMA - Puntuale con la festa del Newroz, è arrivatol'atteso e storico annuncio del Pkk. Il suo leader detenuto, Abdullah Ocalan, ha diffuso il documento nel quale comunica l'immediato stop alle armi e invita i combattenti del Partito dei lavoratori curdo a ritirarsi nel Kurdistan iracheno, dunque oltre i confini della Turchia. Il documento di Ocalan, riferisce il sito Zaman online, è stato letto da due deputati curdi davanti a una folla enorme accorsa al parco di Diyarbakir, nel sud-est della Turchia. "E' il tempo della politica, non delle armi", afferma il messaggio del leader del Pkk. Almeno 200mila persone erano presenti, con striscioni e grandi bandiere con il volto di Ocalan.
"Una nuova era inizia oggi, la porta si apre per passare dalla lotta armata alla lotta democratica", ha detto Ocalan nel messaggio da lui stesso preannunciato come "storico" letto in turco e in curdo in occasione del Capodanno curdo: "Facciamo tacere le armi, lasciamo parlare la politica. E' ora che le nostre forze armate si ritirino oltre i confini. Non è la fine, e l'inizio di una nuova era". In 30 anni il conflitto turco-curdo ha fatto oltre 40mila morti.
I ribelli curdi obbediranno: lo ha annunciato il capo militare del Pkk, Murat Karayilan. In una lettera inviata a Ocalan la scorsa settimana Karayilan, secondo la stampa turca, aveva indicato che la direzione militareaderisce al processo per una soluzione politica avviato dal leader detenuto con il governo di Ankara.
Secondo la stampa di Ankara il Pkk ha circa 3500 guerriglieri nel Kurdistan turco, che dovrebbero ora ritirarsi, con salvacondotti del governo Erdogan, verso le basi arretrate dei ribelli in Nord Iraq, mentre proseguiranno le trattative di pace.
Ocalan sconta dal 1999 una condanna a morte, poi commutata in ergastolo, nell'isola carcere di Imrali, dove in dicembre ha fatto partire una trattativa di pace con il governo turco del premier Recep Tayyip Erdogan attraverso il capo dei servizi segreti del Mit Hakan Fidan.
La prima reazione del governo del premier Erdogan all'appello di Ocalan viene dal ministro degli interni turco Muammer Guler: "il linguaggio usato è quello della pace", ha detto secondo quanto riferisce l'agenzia Anadolu. Guler ha aggiunto di attendere "le conseguenze pratiche" dell'annuncio di Ocalan.
L'appello di Ocalan, ha aggiunto poco dopo lo stesso Erdogan, "è stato accolto positivamente". Il premier islamico, in visita ufficiale in Olanda, ha rilevato in una conferenza stampa che la dichiarazione di Ocalan "è uno sviluppo positivo". Ma è molto importante, ha aggiunto, l'applicazione. Quando l'appello (che prevede fra l'altro il ritiro dei ribelli dal territorio turco, ndr) sarà applicato, l'atmosfera in Turchia cambierà molto" e "se ci sarà la rinuncia alle armi, cesseranno anche le operazioni dell'esercito", ha detto.
( La Repubblica.it)
"Una nuova era inizia oggi, la porta si apre per passare dalla lotta armata alla lotta democratica", ha detto Ocalan nel messaggio da lui stesso preannunciato come "storico" letto in turco e in curdo in occasione del Capodanno curdo: "Facciamo tacere le armi, lasciamo parlare la politica. E' ora che le nostre forze armate si ritirino oltre i confini. Non è la fine, e l'inizio di una nuova era". In 30 anni il conflitto turco-curdo ha fatto oltre 40mila morti.
I ribelli curdi obbediranno: lo ha annunciato il capo militare del Pkk, Murat Karayilan. In una lettera inviata a Ocalan la scorsa settimana Karayilan, secondo la stampa turca, aveva indicato che la direzione militareaderisce al processo per una soluzione politica avviato dal leader detenuto con il governo di Ankara.
Secondo la stampa di Ankara il Pkk ha circa 3500 guerriglieri nel Kurdistan turco, che dovrebbero ora ritirarsi, con salvacondotti del governo Erdogan, verso le basi arretrate dei ribelli in Nord Iraq, mentre proseguiranno le trattative di pace.
Ocalan sconta dal 1999 una condanna a morte, poi commutata in ergastolo, nell'isola carcere di Imrali, dove in dicembre ha fatto partire una trattativa di pace con il governo turco del premier Recep Tayyip Erdogan attraverso il capo dei servizi segreti del Mit Hakan Fidan.
La prima reazione del governo del premier Erdogan all'appello di Ocalan viene dal ministro degli interni turco Muammer Guler: "il linguaggio usato è quello della pace", ha detto secondo quanto riferisce l'agenzia Anadolu. Guler ha aggiunto di attendere "le conseguenze pratiche" dell'annuncio di Ocalan.
L'appello di Ocalan, ha aggiunto poco dopo lo stesso Erdogan, "è stato accolto positivamente". Il premier islamico, in visita ufficiale in Olanda, ha rilevato in una conferenza stampa che la dichiarazione di Ocalan "è uno sviluppo positivo". Ma è molto importante, ha aggiunto, l'applicazione. Quando l'appello (che prevede fra l'altro il ritiro dei ribelli dal territorio turco, ndr) sarà applicato, l'atmosfera in Turchia cambierà molto" e "se ci sarà la rinuncia alle armi, cesseranno anche le operazioni dell'esercito", ha detto.
( La Repubblica.it)
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