SIRIA. ATTIVISTI: ARMI CHIMICHE DEL REGIME A DAMASCO...
DAMASCO - L'esercito siriano ha bombardato con armi chimiche la città di Ateibeh, a est di Damasco: lo denunciano i comitati locali anti-regime. Il bombardamento ha causato diversi tra morti e feriti, "che mostrano i sintomi di un attacco chimico".
MORTI E FERITI. Stamani, i residenti di Ateibeh avevano pubblicato in rete alcuni filmati che mostrano alcuni giovani feriti e almeno un paio senza vita distesi su lettini di un ospedale improvvisato mentre vengono soccorsi nel tentativo di rianimarli. Testimoni locali citati dai Comitati riferiscono di "sintomi mai registrati prima durante bombardamenti, come vomito, nausea, soffocamento, attacchi di panico". La notizia non può essere verificata in maniera indipendente.
ALEPPO. Scambio di accuse tra regime e ribelli in Siria per un missile contenente sostanze chimiche che sarebbe stato lanciato su Khan al-Assal, sobborgo rurale 11 chilometri a sud-ovest di Aleppo. L'unica certezza e' il pensate bilancio in termini di vite umane. Secondo l'Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, organizzazione dell'opposizione in esilio con sede in Gran Bretagna, i morti accertati sono almeno 26, quasi il doppio rispetto a quanti ne avevano dichiarati le autorità che avevano parlato di vittime per lo più civili. Per Rami Abdelrahman, direttore dell'Osservatorio, tra i morti ci sono 16 soldati governativi deceduti sul posto mentre in ospedale sono poi morte altre 10 persone non ancora identificate. Abdelrahman ha quindi precisato di non essere in grado di chiarire se siano state davvero impiegate armi chimiche ne' da chi, e si e' limitato a definire l'accaduto un "attacco missilistico". Il ministro per l'Informazione di Damasco, Omran al-Zoabi, ha accusato gli insorti, definiti "terroristi", denunciandone la "pericolosa intensificazione" delle attività belliche e ha ribadito che, se anche il regime "disponesse di armi chimiche vietate dal diritto internazionale", comunque "mai potrebbe farne uso, ne' ora ne' qualsiasi altro momento e neppure in passato", per "ragioni morali, umanitarie e politiche". L'alto comando del Libero Esercito Siriano ha replicato che "un missile a lunga portata munito di una testata chimica e' stato lanciato su Khan al-Assal dall'Esercito regolare", che ha inoltre "bombardato l'area con armamenti convenzionali, dall'aria e mediante le artiglierie pesanti".
ONU. ''Il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon ha affermato ripetutamente che l'uso di armi chimiche da qualunque delle parti in Siria rappresenterebbe una grave violazione delle leggi umanitarie internazionali e acuirebbe il sanguinoso conflitto in corso nel Paese'': lo ha detto il portavoce del segretario generale, Martin Nesirky. Sul possibile uso di armi chimiche nei pressi di Aleppo, Nesirky ha affermato che Ban Ki-moon sta seguendo la situazione, ma al momento non e' in grado di confermare le notizie che giungono dal Paese mediorientale.
MORTI E FERITI. Stamani, i residenti di Ateibeh avevano pubblicato in rete alcuni filmati che mostrano alcuni giovani feriti e almeno un paio senza vita distesi su lettini di un ospedale improvvisato mentre vengono soccorsi nel tentativo di rianimarli. Testimoni locali citati dai Comitati riferiscono di "sintomi mai registrati prima durante bombardamenti, come vomito, nausea, soffocamento, attacchi di panico". La notizia non può essere verificata in maniera indipendente.
ALEPPO. Scambio di accuse tra regime e ribelli in Siria per un missile contenente sostanze chimiche che sarebbe stato lanciato su Khan al-Assal, sobborgo rurale 11 chilometri a sud-ovest di Aleppo. L'unica certezza e' il pensate bilancio in termini di vite umane. Secondo l'Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, organizzazione dell'opposizione in esilio con sede in Gran Bretagna, i morti accertati sono almeno 26, quasi il doppio rispetto a quanti ne avevano dichiarati le autorità che avevano parlato di vittime per lo più civili. Per Rami Abdelrahman, direttore dell'Osservatorio, tra i morti ci sono 16 soldati governativi deceduti sul posto mentre in ospedale sono poi morte altre 10 persone non ancora identificate. Abdelrahman ha quindi precisato di non essere in grado di chiarire se siano state davvero impiegate armi chimiche ne' da chi, e si e' limitato a definire l'accaduto un "attacco missilistico". Il ministro per l'Informazione di Damasco, Omran al-Zoabi, ha accusato gli insorti, definiti "terroristi", denunciandone la "pericolosa intensificazione" delle attività belliche e ha ribadito che, se anche il regime "disponesse di armi chimiche vietate dal diritto internazionale", comunque "mai potrebbe farne uso, ne' ora ne' qualsiasi altro momento e neppure in passato", per "ragioni morali, umanitarie e politiche". L'alto comando del Libero Esercito Siriano ha replicato che "un missile a lunga portata munito di una testata chimica e' stato lanciato su Khan al-Assal dall'Esercito regolare", che ha inoltre "bombardato l'area con armamenti convenzionali, dall'aria e mediante le artiglierie pesanti".
ONU. ''Il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon ha affermato ripetutamente che l'uso di armi chimiche da qualunque delle parti in Siria rappresenterebbe una grave violazione delle leggi umanitarie internazionali e acuirebbe il sanguinoso conflitto in corso nel Paese'': lo ha detto il portavoce del segretario generale, Martin Nesirky. Sul possibile uso di armi chimiche nei pressi di Aleppo, Nesirky ha affermato che Ban Ki-moon sta seguendo la situazione, ma al momento non e' in grado di confermare le notizie che giungono dal Paese mediorientale.
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